Roma – Con Ordinanza del Sindaco n. 116 del 3 novembre 2023 ,dal giorno 3 novembre 2023, fino a cessata esigenza, è stata disposta la chiusura della Pineta di Castel Fusano per la zona di Via di Villa di Plinio, da Via Cristoforo Colombo a Piazza del Cinghiale, Viale del Mediterraneo e Via del Gran Pavese fino all’incrocio con Via Cristoforo Colombo.
Il provvedimento si è reso necessario al fine di garantire la pubblica incolumità e prevenire situazioni di pericolo causate dalla caduta dei rami, piante ed alberi.
Istituita nel 1996, la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano è una delle più singolari dell’intero sistema nazionale di Aree Protette. SI estende per circa 15.900 ettari, di cui 8.000 nel territorio di Roma Capitale.
Nel suo perimetro di oltre 140 km, dalla forma quanto mai frastagliata, è incluso un mosaico di ambienti naturali scampati all’urbanizzazione. E sono boschi sempreverdi, argini e foci fluviali, dune, zone umide, distese di macchia mediterranea, tratti di Campagna Romana di sorprendente bellezza. Anche i paesaggi agrari sono diffusi, dominati dalle linee rette di canali, collettori, idrovore delle grandi bonifiche costiere realizzate a partire dalla fine dell’Ottocento.
La morfologia della riserva è in gran parte pianeggiante, solcata dai numerosi canali della bonifica degli inizi del XX secolo e dai tratti terminali dei fossi di Malafede, Mezzo Cammino, Magliana e Rio Galeria. Ma la principale emergenza naturalistica è rappresentata dal fiume Tevere che attraversa la riserva per oltre 22 Km e dalle aree golenali – zone a margine del letto del fiume che si riempiono solo nei periodi di piena.
L’area custodisce un eccezionale patrimonio storico-archeologico che comprende gli Scavi di Ostia Antica, i Porti Imperiali di Claudio e Traiano, la Via Severiana, la Villa di Plinio, il Castello di Giulio II, la rinascimentale Torre San Michele, attribuita al Michelangelo, la medievale Torre Boacciana, i castelli medievali di Castel Fusano (Chigi) e di Ostia Antica e i siti paleontologici di Castel di Guido e Malafede.
Cenni Storici
Il Parco del Litorale comprende gran parte del Delta del Tevere, la cui storia inizia circa un milione di anni fa, all’inzio del Quaternario. I depositi più antichi si trovano a qualche chilometro dalla costa, nelle aree di Macchiagrande di Ponte Galeria; si tratta di argille, sabbie, ghiaie, sollevate dalle forze tettoniche a circa 50 metri d’altezza che costituiscono un cosiddetto terrazzo. Depositi più recenti, risalenti a circa 100.000 anni fa, sono quelli della Duna antica, costituita da sabbie gialle fini. I depositi più recenti, più giovani di 10.000 anni, sono rappresentati da argille della piana alluvionale. Fino al XVI secolo la linea di costa era arretrata rispetto a dove si trova oggi. Era una litoranea situata all’altezza di Ostia Antica, lungo l’odierna Via della Scafa e la Via Severiana.
Partendo dal mare e andando verso l’interno si osservano: i cordoni dunali costieri caratterizzati da foreste di leccio e pinete; la Duna Antica, popolata da foreste di quercie, tra cui troviamo il cerro, il farnetto e la sughera; la piana alluvionale, occupata da foreste di quercia comune, oggi completamente coltivata; il terrazzo costiero di Macchiagrande, con vegetazione diversificata e complessa – leccio, sughera, carpino bianco, cardo; i laghi costieri bonificati, più bassi di circa quattro metri del livello stradale in cui, fino alla fine dell’800 esisteva un lago costiero.
Dune di Capocotta
La spiaggia di Capocotta è caratterizzata dalla presenza di dune, ormai quasi scomparse, e vegetazione mediterranea. Le passerelle sopraelevate di legno garantiscono l’accesso alla spiaggia evitando che il calpestio delle dune danneggi la vegetazione rimasta.
Parco di Castel Fusano e Villa di Plinio
Il Parco occupa l’area della Foce del Tevere e si estende per più di 1000 ettari. La pineta, di origine artificiale, fu impiantata nel 1700 con lecci e pini, per lo più a scopi produttivi. E’ attraversato da Via Severiana e conserva la Villa di Plinio che costituisce, senza dubbio, il punto di interesse più rilevante di tutto il complesso naturalistico. Detta anche Villa della “Palombara”, per la presenza di un grande leccio utilizzato nel XIX secolo per la caccia ai “palombi” (piccioni selvatici), è anche erroneamente identificata con la famosa villa appartenuta e descritta da Plinio il Giovane (Como 61 d.C. – Nicomedia 113 d.C.) in una sua lettura inviata all’amico Gallo.
Tenuta di Castel di Guido – Oasi Lipu di Castel di Guido
250 ettari di Oasi, immersi a loro volta nei 2500 dell’Azienda Agricola Castel di Guido dove si producono orzo, grano e mais. Oltre alle mucche per la produzione di latte e formaggi, qui pascola anche la più grande mandria di vacche Maremmane del Lazio: circa 450 capi governati da butteri a cavallo. All’interno si possono osservare uccelli di passo e stanziali tra cui rondini, balestrucci, rondoni e nibbi reali.
L’Oasi Lipu di Castel di Guido è inserita in una vasta area di basse colline ondulate che risente anche degli influssi climatici della non lontana zona costiera. Il paesaggio somiglia a quello della campagna romana del secolo scorso, con pascoli, prati, boschi e siepi che si alternano alle zone coltivate. Grazie alla grande diversità ambientale, quindi, le specie animali risultano particolarmente abbondanti: cinghiali, volpi, tassi, lepri, faine, la Testuggine di Herman, mentre gli uccelli abbondano con decine di specie nidificanti e in migrazione.
Data la vicinanza con la Capitale e alla conformazione adatta a escursionisti di tutte le età, l’Oasi si presta anche per brevi “gite fuori porta” e permette di abbinare agricoltura e rispetto per la natura. L’Oasi è dotata di un Centro visite e di due Sentieri natura ad anello che ne coprono i principali ambienti. Sono presenti, inoltre, vasti spazi per parcheggio e sosta, anche con il camper.
Una pista ciclabile di circa 20 Km attraversa tutta l’azienda nella quale è anche attivo un punto vendita di prodotti caseari e di carne maremmana. All’interno della Tenuta di Castel di Guido è visitabile, su prenotazione presso la Soprintendenza Archeologica di Roma tel. 06 4880530, l’area della Villa Romana di Monte Colonacce. La villa, databile tra il III sec. a.C. e il III d. C., era probabilmente di proprietà della dei Coeli, una famiglia legata alla corte imperiale.
Vegetazione: macchia mediterranea, pineta e bosco misto, vegetazione umida e dunale, ambienti fluviali, insieme a vaste estensioni di prato e terreni coltivati, caratterizzano la riserva, senza dimenticare l’affaccio sul mare, che nel territorio di Roma Capitale costeggia la riserva per 3,5 Km, costituito dalla spiaggia di Capocotta e dalla costa nei pressi dell’Idroscalo.