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Roma città museo, passeggiata nella città contemporanea

Roma città museo, oltre al gigantesco patrimonio antico, riserva anche delle sorprese contemporanee. Molte opere di arte pubblica realizzate dai grandi protagonisti dal Novecento ad oggi, sono disseminate un po’ ovunque, dal centro alla periferia.

 

Le fontane

 

Partiamo dalla “Sfera Grande” di Arnaldo Pomodoro, una scultura dal diametro di tre metri e mezzo inaugurata a fine anni Sessanta nel piazzale della Farnesina, che mette al centro dell’attenzione il contrasto tra interno ed esterno. La perfezione della sfera in bronzo dorato è interrotta dallo squarcio che mostra dentro una complessità fatta di denti, ingranaggi, elementi che si contrappongono alla superficie liscia e levigata.

 

Nella capitale il confronto con l’iconografia classica è un passaggio pressoché obbligato. La grande scultura in travertino realizzata a piazza Monte Grappa, in Prati, rappresenta un volto di donna stilizzato e incompleto sopra la fronte, con un velo di malinconia appena accennata. Così Igor Mitoraj nel 2003 reinterpreta la moderna “Dea Roma” che nella sua rappresentazione antica ritroviamo in luoghi simbolo della città, nelle fontane di piazza del Popolo e di piazza del Campidoglio.

 

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Allontanandoci dal centro, la grande Fontana al Labaro nel parco “Marta Russo” offre una singolare citazione del passato firmata dai coniugi Paolo Angeletti e Gaia Remiddi, con la consulenza dell’ingegnere Antonino Giuffrè. E’ formata da quattro lastre di cemento che formano una croce. Al centro i parallelepipedi sono forati in modo da riprodurre nello spazio vuoto la sagoma di un’altra famosa fontana. E’ quella di Carlo Maderno risalente al Seicento, smontata quando fu distrutta la Spina di Borgo per aprire via della Conciliazione a San Pietro e riposizionata nel 1957 in piazza Sant’Andrea della Valle.

 

L’obelisco moderno dell’Eur

 

Molti anni dopo l’inaugurazione della Sfera, in occasione del Giubileo del 2000, vide la luce “Novecento” un’altra opera di Pomodoro, un moderno obelisco a spirale di 21 metri. E’ posizionato all’Eur, davanti al Palazzo dello Sport di Pierluigi Nervi e Marcello Piacentini, e accoglie in città chi proviene dalla via Cristoforo Colombo. L’opera, sempre in bronzo, rappresenta il secolo scorso attraverso una spirale cava sulla quale si avvitano elementi geometrici, di vario tipo, lineari o circolari, astratti, che restituiscono ancora una volta un’idea di complessità e progresso.

 

Monumenti commemorativi

 

Non manca a Roma anche la testimonianza dell’opera di Maria Dompè che, con il suo particolare linguaggio che utilizza la modellazione del terreno, venne scelta nel 2004 per realizzare il monumento in memoria di Alcide De Gasperi situato tra la via omonima e via delle Fornaci. È un inno alla memoria che proietta nel futuro i principi europeisti e comunitari dello statista attraverso frasi scolpite sulla base. La sintonia tra natura, paesaggio e storia si manifesta nel prato verde che riproduce idealmente una vallata del Trentino, terra natale di De Gasperi.

 

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La foresta d’acciaio” all’interno del Parco Schuster nasce invece per commemorare i militari e i civili caduti nell’attentato terroristico del 12 novembre 2003 alla base italiana dei Carabinieri a Nassiriyah in Iraq. Giuseppe Spagnulo, con Lucio Agazzi, Maurizio Costacurta, Nicola Agazzi, Gabriele Amadori, Enrico Pocopagni e Paolo Pittaluga, hanno realizzato un’opera dall’impatto profondamente evocativo: 19 monoliti in acciaio, tanti quante furono le vittime, e lavorati in modo da ricordare una combustione.

 

Arriviamo all’astrattismo di Pietro Consagra con due opere: “Giano nel cuore di Roma” e “Interferenza n. 7” . La prima fu donata al Comune di Roma dall’artista stesso e risale al 1997. Quattro grandi stele in largo di Santa Susanna decorate su entrambi i lati sono una moderna porta di Giano, l’antica divinità romana rappresentata tradizionalmente con due facce contrapposte, custode del passaggio, delle entrate e le uscite. La seconda fu installata nei primi anni Novanta nell’aiuola di piazza Anco Marzio ad Ostia per rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini. Permane il tema della bifrontalità: la scultura può essere osservata da diverse prospettive.

 

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Il mecenatismo

 

Chiudiamo questa breve ricognizione tornando in centro, a Largo Goldoni. Qui grazie al mecenatismo culturale della Maison Fendi, proprio di fronte al palazzo della casa di moda, troviamo “Foglie di pietra” opera di uno dei maggiori esponenti dell’arte povera, il maestro Giuseppe Penone. Due alberi in bronzo sorreggono un blocco di marmo bianco scolpito con dettagli di epoca classica e medioevale tra i rami, a rappresentare una sintesi tra natura, cultura, storia e archeologia.

 

Sul sito della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, tutte le informazioni e gli approfondimenti sulle opere monumentali e commemorative contemporanee che fanno parte del patrimonio comunale.