Un’idea di Amore e le sue metamorfosi: “A metà tra l’umano e il divino”, racconti di Filomena Iovinella
"Ed è proprio così piccola mia, l'amore vero si colloca a metà tra l'umano e il divino e ci fa essere folli. Ogni forma è consentita, ogni pazzia approvata".
A metà tra l’umano e il divino è il libro di racconti della scrittrice Filomena Iovinella, pubblicato con LuoghInteriori nel 2022. In questa opera l’autrice sperimenta la forma del racconto per trasmettere una sua personale idea di amore.
Il libro contiene tre spaccati di vita in cui si mescolano speranza e sconforto, sofferenza e felicità, vita e morte, per culminare nel sentimento che in assoluto riscatta da ogni cicatrice: l’amore. Sullo sfondo il ricordo della pandemia e del lockdown come momenti di smarrimento, solitudine, morte fisica e interiore. Il risultato è un libro traboccante di vita, da meditare e da leggere in profondità per afferrare il senso della nostra esistenza in quanto esseri umani. I tre racconti custodiscono prospettive inedite e originali sull’amore, che la Iovinella restituisce nella sua concezione dell’uomo come essere “a metà fra l’umano e il divino”.
Il primo racconto Tremore e Quiete ha come protagonisti due anziani coniugi ebrei Antoine e Louise, segnati dai terribili ricordi della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso queste due figure l’autrice mette a fuoco, con la sua distintiva sensibilità e perspicacia narrativa, i pensieri di chi sta volgendo al termine della vita con un cuore carico di tristi memorie ma colmo allo stesso tempo di amore dato e ricevuto. Due personaggi che hanno vissuto in forme diverse momenti di profondo isolamento, restando tuttavia uniti nell’amore. Quello che Filomena racconta con arte descrittiva e minuziosa analisi esistenziale è un sentimento che risana e dissipa le nubi della sofferenza esistenziale; l’immagine dell’amore come riscatto, come attesa oltre la solitudine, l’amore che si dona fino all’ultimo per il bene altrui.
L’autrice offre al lettore storie dalle tonalità oniriche come nel secondo racconto Allucinazione. Qui, tra realtà e delirio, l’amore arriva per unire esistenze profondamente diverse, riuscendo nel compito più arduo di tutti, quello di annodare ciò che in apparenza può sembrare inconciliabile. La penna di Filomena Iovinella delinea il concetto di un sentimento universale senza sovrastrutture, capace di spezzare il pregiudizio e trasmettere nuova linfa alle cose, ai pensieri.
In A metà tra l’umano e il divino emerge un’idea di Amore come ricerca di reciprocità, una dimensione duale irriducibile, come è magistralmente espresso nel terzo racconto La danza tra la vita e la morte. Qui l’autrice culmina in una raffinata scrittura poetica, narrando l’intreccio fra la Vita e la Morte in una “danza” inesorabile. Una lotta senza sosta che decide il destino di ciascuno di noi. Un nodo indissolubile fatto di attrazione e repulsione, dove l’uno non può stare senza l’altra pur nella propria essenza antitetica. Filomena trasmette, attraverso questa potente immagine, come l’amore si alimenti di motivi intrinsecamente opposti, di luce e buio che si rincorrono e si amalgamano, senza i quali la vita umana non sarebbe così come la conosciamo, meravigliosa e implacabile. Il messaggio del libro vede nell’amore la linfa dell’esistenza, in cui l’ardore vitale si accende quanto più si avvicina l’ombra della morte.
Sono racconti che dialogano fra loro quelli di A metà tra l’umano e il divino in cui l’amore è protagonista assoluto nelle sue varie metamorfosi. In questo scenario prende forma la convinzione che non tutto sia perduto finché si è in grado di amare: sembra impossibile farlo nei momenti di sofferenza, quando ci si sente soli, aridi interiormente o incapaci di dare. È per questo che i personaggi di Iovinella incarnano esseri profondamente veri che riflettono stati d’animo oggi sempre più frequenti. Le sue sono creature che nonostante tutto non si arrendono, cercano pienezza, perdono, riscatto e grazie all’amore tentano di riemergere dalle proprie ombre. L’amore: un sentimento capace di innalzare l’uomo oltre la sua condizione di mortalità, perché come l’autrice narra esso è qualcosa di inesauribile “immortale e unico” capace di creare speranza e nuova vita.
Filomena Iovinella in questo libro poetico e di interessante attualità si riconferma nel suo inconfondibile stile introspettivo, metaforico, vivo di sensazioni e fervida narrazione. La sua scrittura brillante penetra con coraggio nella trama della realtà e nell’animo umano, per cogliere le sfaccettature della vita fatte di insuperabili chiaroscuri. Tre racconti universali che rappresentano l’uomo di fronte alla propria eterna fragilità, che sorretta dall’amore non si spezza. L’autrice trasmette un’ideale costruttivo che contiene anche una sfida sottesa, quella di riscoprire l’amore come nucleo fondante della vita. Un sentimento che guida verso una dimensione di immortalità, capace di generare e proiettare oltre se stessi, una condizione esclusiva “a metà tra l’umano e il divino”.
FILOMENA IOVINELLA è nata a Frattaminore in provincia di Napoli e oggi vive a Torino. Ha conseguito la maturità tecnica e contabile e ha frequentato il corso di laurea in DAMS (discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) presso l’Università degli Studi di Torino.
Negli anni ha partecipato a vari concorsi letterari nazionali e internazionali vincendo nel 2013, con la fiaba Segui me, il Premio Letterario Internazionale di Pomezia e ottenendo diverse menzioni di merito in ambito narrativo, poetico e fotografico, come quella ricevuta per il racconto Trent’anni d’attesa, in occasione del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Dimensione Autore” anno 2019.
Diverse sono le sue pubblicazioni in formato eBook, tra cui la silloge L’inizio della fine, la fiaba L’ultima favola e il racconto E un giorno arrivò la libertà. Nel 2018 ha dato alle stampe Per volere del mio cuore, nel 2019 Impavida e Guerriera. Con la casa editrice LuoghInteriori ha pubblicato due romanzi: Il direttore (2021) e A metà tra l’umano e il divino (2022). Tu sei un traditore è il suo ultimo romanzo (2023).