Roma – Dal 2020 al 2022 in Italia l’eccesso di mortalità di over 65 ha visto un trend in continua crescita, raggiungendo un picco del +15%. L’estate del 2023, caratterizzata da intense e prolungate ondate di calore mostra una significativa inversione di tendenza.
I dati del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), descritti nella relazione curata dal Dipartimento di Epidemiologia ASL Roma1, indicano infatti che l’eccesso di mortalità nelle città del Centro-Sud si è ridotto dal +16% del 2022 al +4% del 2023. Nelle città del Nord, invece, si è registrato un calo della mortalità, con un eccesso del -5% rispetto all’atteso.
“Per la prima volta, torniamo ai livelli precedenti al 2020” sottolinea il Ministro Orazio Schillaci “Ciò sta a significare che si sta rivelando virtuosa la strada intrapresa con le numerose iniziative messe in campo per rafforzare i servizi sanitari e per aiutare i cittadini ad affrontare le ondate di calore”.
Queste cifre, il cui significato merita ulteriori approfondimenti, suggeriscono che sia possibile ridurre l’impatto delle ondate di calore sulla salute dei cittadini tramite misure normative, organizzative ed informative, anche in un contesto di cambiamento climatico che sta rendendo questi eventi sempre più frequenti e intensi.
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Queste le buone pratiche dell’Italia sulla gestione delle ondate di calore, che il Ministro Schillaci ha presentato alla COP28:
- l’aumento della consapevolezza dei cittadini rispetto ai rischi delle ondate di calore, raggiunta anche grazie alla diffusione di campagne di comunicazione istituzionale con il coinvolgimento come testimonial del presentatore Carlo Conti e la partecipazione del Ministro Schillaci ai Telegiornali nazionali, alla divulgazione di consigli per la popolazione redatti con la collaborazione delle federazioni degli ordini delle professioni sanitarie e la pubblicazione di bollettini di previsione e allarme sulle ondate di calore;
- il miglioramento della preparazione dei servizi sanitari, che hanno rafforzato i propri piani di emergenza per le ondate di calore, ad esempio tramite l’istituzione del “Codice calore” nei Pronto Soccorso, l’attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 – h12 per gli accessi relativi agli effetti del caldo, il potenziamento del servizio di guardia medica, la riattivazione delle USCAR (Unità speciali di continuità assistenziale regionale) per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare l’accesso inappropriato ai Pronto Soccorso;
- l’attivazione del numero di pubblica utilità 1500 “proteggiamoci dal caldo”, per fornire informazioni e assistenza ai cittadini, in particolare a quelli di età avanzata o con problemi di autosufficienza, fornendo un orientamento ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale e svolgendo al tempo stesso anche attività di counseling telefonico.
Il Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute è stato potenziato nell’ultimo anno attraverso specifici progetti del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della salute e campagne comunicative mirate, anche in lingua inglese, ed è coordinato dal Centro di competenza nazionale Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio (DEP Lazio).