Carsoli (AQ) –Prima delle trascorse festività natalizie l’istituto scolastico omnicomprensivo statale, che riunisce elementari, medie e liceo scientifico, aveva subito due irruzioni da parte di un gruppo di giovanissimi i quali avevano sottratto diverso materiale informatico.
La preside della scuola si era rivolta ai carabinieri e aveva denunciato i furti avvenuti in orari di chiusura e dopo l’imbrunire.
Le indagini prontamente svolte dai militari della locale stazione e coordinate dalla procura della Repubblica per i Minorenni dell’Aquila hanno permesso di accertare e identificare i presunti responsabili degli episodi che avevano creato non pochi disagi per la didattica dell’intero polo scolastico.
Determinante per il buon esito delle indagini sono state le numerose immagini estrapolate dai circuiti di sorveglianza cittadina presenti nella zona e dai sistemi di video sorveglianza del plesso scolastico in questione dalle quali è stato possibile individuare i presunti responsabili.
Si tratta di sei minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, gli elementi raccolti dai carabinieri hanno permesso di identificare i giovani ed acquisire importanti fonti di prova che qualificherebbero i giovani individuati quali responsabili dei furti commessi in due differenti occasioni.
Ieri diverse pattuglie dell’Arma territoriale della compagnia di Tagliacozzo, coadiuvate anche da un’unità di cinofili, hanno notificato ai sei minori le informazioni di garanzia per furto aggravato in concorso e contestualmente hanno eseguito le perquisizioni presso le loro abitazioni.
Nel corso delle operazioni è stata rinvenuta e sequestrata gran parte della refurtiva asportata dalla scuola vandalizzata, in particolare computer, portatili, monitor e accessori per il funzionamento dei sistemi operativi e altro materiale informatico.
Le indagini nei confronti dei giovani proseguiranno per stabilire con esattezza ogni eventuale grado di responsabilità per ciascuno degli indagati in ordine alle contestazioni mosse in via provvisoria, così da stabilire anche le possibili azioni “correttive” che la magistratura per i minorenni vorrà intraprendere nel caso di specie.