ROMA – L’accesso in Pronto Soccorso dell’Utente è caratterizzato da situazioni di urgenza e soprattutto incapacità di prevedere l’andamento del flusso di accessi, mancata conoscenza causando ansie e paure; ne consegue la necessità di prevedere una serie di accorgimenti volti a vigilare su funzioni operative in grado di accompagnare l’utente in questo percorso, garantendo un adeguato livello di presa in carico del paziente.
La fase dell’attesa per i Familiari/Caregivers rappresenta una fase critica del rapporto tra il cittadino e il Servizio sanitario, perché gravata da aspettative emotivamente importanti relative alla necessità di ottenere informazioni.
Gli infermieri del Servizio di Umanizzazione e Accoglienza sono preparati a gestire la relazione a tre operatori: Sanitari/Utenti/Familiari, creando un ponte che permette una comunicazione diretta, diminuendo ansia, paura e frustrazione.
Forniscono informazioni sullo Stato di Salute dell’Assistito, sulle condizioni generali e sull’iter diagnostico da seguire, andando a ridurre il forte impatto che si ha con la struttura di emergenza.
Il concetto olistico di umanizzazione comprende anche il comfort e la privacy strettamente legate alla struttura ambientale e contribuiscono attivamente all’efficienza e all’efficacia delle cure. La qualità e la soddisfazione sono strettamente legate al concetto di umanizzazione della sanità. Lo ha reso noto Asl Roma 5