Si è concluso il “Premio Roma 2024”, il concorso internazionale per nuove varietà di rose ottenute da ibridatori stranieri e italiani. La cerimonia di premiazione si è svolta nella cornice del Roseto comunale all’Aventino. Promossa e organizzata dall’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale e dal Dipartimento Tutela Ambientale, la manifestazione apre la stagione dei concorsi del circuito mondiale.
Ad aggiudicarsi l’edizione 82 con il maggior numero di premi la Germania: quattro i premi assegnati, due nelle categorie Internazionali H.T., la più prestigiosa, e Arbustive e due nei premi speciali della Rosa dei Giornalisti e della Rosa dei Giardinieri.
Tre i premi per la Francia: uno nella categoria Sarmentosa e due per i premi speciali Fragranza e Rosa dei Bambini.
Al Belgio un premio nell’ambito della categoria Floribunde.
In tantissimi hanno seguito la cerimonia e visitato il roseto fin dal primo giorno di apertura. Solo nel primo week end di apertura sono state superate le 10mila visite. L’edizione numero 82 del Premio Roma ha ospitato 94 nuove varietà di rose in rappresentanza di 11 Paesi: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Usa. Il Roseto Comunale quest’anno rimarrà aperto al pubblico fino al 16 giugno.
LA STORIA DEL PREMIO ROMA
La prima edizione si è svolta il 10 ottobre del 1933, nel Roseto allora collato al Colle Oppio. I giurati provenienti da Italia, Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo scelsero le prime due regine, per la categoria “rose italiane” la medaglia d’oro fu assegnata alla varietà Saturnia, da un ibridatore di Sanremo. Per la categoria “rose straniere” vinse la varietà spagnola Condesa de Sastago. Questa classificazione, poco tecnica ma che garantiva un riconoscimento agli ibridatori italiani, venne mantenuta fino al 1954. Dal 1955 si passò a una classificazione botanica più appropriata con le categorie “Floribunde” (rose con fiori a mazzetti) e “H.T.” (rose con fiore singolo per ogni stelo).
IL PREMIO ROMA PER LE NUOVE VARIETÀ DI ROSE
È dedicato alle nuove varietà, gli esemplari non ancora in commercio. Le rose partecipanti arrivano a Roma 20 mesi prima della manifestazione per dar modo alle giovani piante, provenienti da tutti i continenti, di svilupparsi e ambientarsi al clima. Per questo, nel settore dedicato al Concorso, vi sono tre aree che a rotazione vengono preparate per accogliere le “nuove arrivate” (dietro a ogni nuovo ibrido c’è un lavoro di ricerca che dura almeno 10 anni). Durante questo periodo le rose vengono curate dagli esperti tecnici del Roseto e visionate, a più riprese, da una speciale giuria permanente chiamata a esprimere un giudizio tecnico che riguarda, ad esempio, il portamento della pianta, il colore del fogliame, la rifiorenza e la resistenza alle malattie. Sia i tecnici del Roseto sia i giurati non conoscono l’origine e la provenienza delle varietà in gara, identificabili solo con un numero. Il giorno del concorso ogni rosa ha un suo punteggio di partenza al quale si somma quello espresso dalla giuria internazionale, essenzialmente basato su criteri olfattivi ed estetici (colore, forma del fiore).
IL ROSETO COMUNALE
È diviso in due settori: quello più grande e leggermente inclinato ospita un’interessante collezione di circa 1.200 varietà e specie, comprendente rose botaniche, antiche e moderne.
L’altro è destinato alle rose che partecipano al Concorso Internazionale “Premio Roma per le Nuove Varietà”, che si svolge ogni anno proprio a maggio.