CARSOLI – Quest’anno la chiusura del Santuario di Vallepietra a causa di un incidente occorso ad un pellegrino di Olevano Romano non ha tolto l’entusiasmo ed il significato del tradizionale pellegrinaggio che ogni anno emoziona tutte le generazioni. Il rientro della compagnia, a Carsoli, come in molte altre località del Lazio e dell’Abruzzo, è oltre modo suggestivo ed emozionante.
Il corteo si forma già a ridosso della zona autostradale e poi si arriva nel centro cittadino, sempre all’insegna del canto del “SempreViva”. La stanchezza dei pellegrini non compromette l’energia che viene dedicata da tutti a questa forma di preghiera.
E l’ingresso nella Chiesa Parrocchiale è roboante, fa accapponare la pelle. La comunità appare improvvisamente unita e legata non solo da una tradizione iconica ma da una identità che si tramanda nel tempo. In questo momento così emozionante, impossibile trattenere l’emozione. Ognuno riflette, prega, affida alla Santissima Trinità le proprie preghiere, si pensa alle persone care che non ci sono più, si pensa a chi sta male, e alla Trinità si chiede l’intercessione per i problemi quotidiani, ma anche per situazioni particolarmente difficili. Il bacio allo stendardo, congeda poi tutti da questa esperienza unica che si ripete e che è unica nel suo genere.