L’Aquila – La scarsità di precipitazioni lungo la dorsale appenninica e lo stato di grave sofferenza idrica stanno avendo pesanti ripercussioni per le viti, che rappresentano una delle colture trainanti per l’economia abruzzese.
Le rese produttive del settore vitivinicolo, risentono pesantemente della progressiva desertificazione del territorio agricolo, a sua volta già provato dagli attacchi di agenti patogeni, tra cui la peronospera.
L’annata 2023 è stata un disastro per le varie aziende del territorio.
La stima dei danni subiti dai viticoltori abruzzesi, in sede di richiesta dello stato di calamità, ammontava complessivamente a 210 milioni di euro. Per tutta risposta, il governo a trazione centrodestra, come la regione targata Marsilio, ha stanziato cifre che appaiono del tutto inadeguate a contrastare il fenomeno.
Vista la gravità della situazione, non è più rinviabile l’adozione di soluzioni immediate in grado di garantire la produttività e la resilienza del settore agricolo.
Con l’interrogazione depositata oggi ho chiesto quindi al governo di smetterla di sottovalutare il fenomeno e attivarsi urgentemente per contenere in maniera attiva la fase di crisi del settore vitivinicolo abruzzese. Questo significa prevedere nuove e finalmente adeguate risorse e combattere in maniera efficace contro i ritardi nell’attivazione delle agevolazioni già previste per le imprese che abbiano subito danni superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile.
Così in una nota la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo.