Roma – Era lo scorso 9 maggio quando in I Commissione Affari Costituzionali alla Pisana si sono finalmente svolte le audizioni sull’emergenza carceri che avevo chiesto nell’agosto 2023, e che già mesi fa ci avevano restituito un quadro drammatico, con tanto di numeri e voci autorevoli, quali il provveditore di Lazio-Abruzzo-Molise, il Garante dei diritti dei detenuti e i direttori di carceri e Rems di Roma e del Lazio. In particolare, già a maggio il Provveditore ci aveva fornito cifre inequivocabili: 6.758 detenuti complessivi nel Lazio a fronte di una capienza regolamentare di 5.281, ovvero 1.477 in più. Nonostante ciò, nel frattempo nulla è stato fatto dalla Regione Lazio. Solo oggi, dopo più di due mesi, in seguito alla relazione del Garante, è arrivato l’annuncio da parte della Giunta Rocca di un tavolo interistituzionale contro i suicidi in carcere, che, mi auguro, possa davvero bastare per un problema così cronico e complesso.
Forse può aiutare ricordare che nell’ambito delle audizioni di maggio, oltre alle principali criticità (sovraffollamento, salute mentale e condizioni di lavoro) sono state già evidenziate, direttamente da Autorità competenti e operatori del settore, anche le azioni utili, quali: rivedere il protocollo per la prevenzione dei suicidi, risalente a oltre 10 anni fa, da aggiornare con le nuove linee guida; ridefinire procedure e ambiti di competenza di Rems e istituti penitenziari rispetto ai trattamenti di casi di salute mentale con pericolosità sociale; coinvolgere tutto il Sistema Sanitario Regionale per redistribuire questo carico di utenti, che attualmente grava soprattutto sulle Rems, anche vincolando la concessione della convenzione delle strutture sanitarie con la Regione all’accoglienza di una quota di detenuti e incentivando medici e personale sanitario con un’indennità specifica, come per chi lavora nelle cosiddette sedi svantaggiate”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, Vicepresidente della I Commissione Affari Costituzionali.