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Una storia di crescita e riscatto personale: “A Proposito di Lisa”, il romanzo di formazione dell’autrice Veronica N. M. Green

A proposito di Lisa è un romanzo di formazione dove si narrano le vicende di una ragazza che
giunge nella città di Trento con poche cose, ma un bagaglio colmo di sogni e di speranze. Lisa, la protagonista, incarna perfettamente quella voglia e quel desiderio di riscatto a cui molte persone aspirano, ma che per qualche motivo non riescono a raggiungere. Confrontandosi con le contraddizioni della società trentina, grazie alla sua visione da “esterna” e la sua innata curiosità, la ragazza finirà per immergersi tra le pieghe irregolari di una famiglia spigolosa che assomiglia fin troppo all’orografia severa del territorio. La tranquilla vita universitaria di Lisa verrà infatti sconvolta quando si intreccerà con le dinamiche complesse della famiglia Zeni, dando il via a una serie di eventi che permetteranno a tutti i protagonisti di confrontarsi con i loro demoni e di riappacificarsi con la loro stessa vita.

Intervista all’autrice

Come è nata la tua passione per la scrittura e l’idea del romanzo A proposito di Lisa?

La mia passione per la scrittura nasce dalla necessità di raccontare tutte quelle storie fantastiche che prendevano vita nella mia mente; fin da piccola, infatti, amavo creare racconti e rappresentarli prima come disegni e poi finalmente in forma scritta.

A proposito di Lisa è un romanzo di formazione che mi è apparso in sogno per quasi l’interezza della sua trama. Dopo aver pubblicato un primo libro fantasy nel 2020, ho capito che avevo la maturità necessaria per affrontare delle tematiche importanti come quelle della crescita e del riscatto personale e così ho deciso di scrivere questo romanzo.

Presentaci la protagonista: quali sono le sue caratteristiche principali e come evolve il suo personaggio nel corso della storia?

Lisa è una ragazza semplice, pulita, buona e sognatrice. Nella sua vita ha dovuto affrontare prove dure, dovendo rinunciare alla spensieratezza della sua adolescenza per farsi forza nei momenti più bui. All’inizio del romanzo Lisa si trasferisce a Trento per completare il suo corso di Laurea in Sociologia e questo cambio di prospettiva l’aiuterà a capire che lo status sociale e il benessere economico non bastano da soli per dare serenità e sicurezze alle persone.

Grazie al suo incontro con una famiglia locale, la famiglia Zeni, si renderà conto della sua forza e di quanto il suo passato abbia contribuito a mantenere la sua mente aperta e benevola.

Raccontaci dell’ambientazione del libro: quali sono le origini di Lisa e perché hai scelto il Trentino come scenario principale? Quali aspetti hai voluto sottolineare nelle diverse ambientazioni scelte?

Lisa è una ragazza laziale, originaria di Anzio. La famiglia dalla quale proviene è modesta, vittima di una serie di situazioni sfavorevoli che impediranno a Lisa di crescere viaggiando ed esplorando il mondo come invece avrebbe desiderato. Ho scelto in particolare queste zone per onorare il mio primo cane, Kin, che purtroppo mi ha lasciata lo scorso giugno. Prima che l’adottassi si chiamava Lisa e viveva in un canile in provincia di Latina. Anche lei, come la Lisa del libro, ha sofferto molto ed è stata privata delle sue sicurezze; ovviamente l’esistenza di un cane è diversa da quella di un essere umano, ma ho pensato fosse un bel gesto ricordarla attraverso una storia alla quale tengo molto.

Il Trentino invece è la mia terra, ma avendo vissuto anche in altri luoghi, mi sono impegnata per dare una visione più esterna e sincera, sottolineando le difficoltà e le contraddizioni di questa provincia.

La società trentina ha un ruolo significativo nella narrazione. Quanto la tua esperienza personale o la tua osservazione di questa realtà ha influenzato la scrittura?

Come Trentina di nascita ho sicuramente avuto la possibilità di osservare le persone e le dinamiche che mi circondano sin dalla tenera età. La svolta per me è stata avere la possibilità di studiare e lavorare in altri luoghi in Italia e nel mondo, sviluppando un occhio critico e una mente aperta che mi permettessero di raccontare Trento come meglio potevo.

Il libro esplora anche il confronto con i propri demoni e la riappacificazione con la propria vita. Quali messaggi speri che i lettori traggano da questo processo di introspezione e riconciliazione?

Penso che questo sia un messaggio universale. Tutti nella vita prima o poi ci troviamo a dover attraversare delle sfide e a fare i conti con il nostro passato. Mi auguro che si comprenda che nel racconto ci sono spazi di accoglienza, disponibilità all’ascolto e introspezione. Dopotutto siamo umani e può capitare a chiunque di sbagliare, l’importante è lavorare su sé stessi e avere la volontà di migliorarsi giorno dopo giorno.

A chi consiglieresti il tuo libro e perché?

Consiglierei questo libro in particolare agli adolescenti e mi auguro che possa essere letto in qualche scuola superiore che abbia la curiosità di affrontare temi come la dipendenza in tutte le sue sfumature, le dinamiche disfunzionali in famiglia, la depressione e l’ansia. Spesso manca un ponte, un linguaggio comune di collegamento tra i giovani e i loro genitori e con questa storia mi piacerebbe tracciare un nuovo sentiero (per stare in tema montagna) che le diverse generazioni possano percorrere insieme.

Che tipo di autrice ti consideri e hai già nuovi progetti in cantiere?

Mi reputo una persona molto fantasiosa, ma grazie al mio lavoro come insegnate di Tai Chi ho imparato a mantenere i piedi ben saldi a terra. Ci vogliono equilibrio, armonia e pazienza persino nella scrittura!

Nei prossimi mesi pubblicherò una versione più ricca e rieditata del mio primo romanzo La spada e il crisantemo, romanzo che tra l’altro prevede una storia divisa in quattro libri; quindi, sicuramente mi impegnerò al massimo per portare a termine quest’opera molto corposa. Nel frattempo, mi piacerebbe pubblicare un altro romanzo autoconclusivo, ma per ora cerco di concentrarmi sul presente e dedicare le mie forze a un progetto alla volta.

Biografia dell’autrice

Veronica N. M. Green nasce a Trento dove tuttora vive e lavora come insegnante di Tai Chi e Qi Gong. Da sempre appassionata di Giappone e Cina, ha studiato Lingue e Culture Orientali all’università Ca’ Foscari di Venezia, per poi perfezionarsi alla Harvard Extension School durante un anno di studio-lavoro e all’università di Trento dove si laurea in Economia e Diritto. La sua tesi parla del miracolo economico giapponese, così come la sua tesina di diploma raccontava l’influenza degli ukiyo-e sull’impressionismo. A fine 2020 corona il suo sogno e pubblica un romanzo sulla cultura nipponica e le arti marziali tradizionali intitolato La spada e il crisantemo.