Vorrei ma non posto; una riflessione che dovremmo fare ogni qualvolta postiamo qualcosa sulle pagine dei social. Ormai siamo abituati a quel nostro contatto, che sistematicamente ci informa della sua vita, dei suoi percorsi lavorativi, personali e quant’altro. Fino a qui niente di male, in fondo ognuno pubblica ciò che vuole, assumendosi la responsabilità non solo di ciò che posta, ma anche delle reazioni che ne possono scaturire. Nasce però spontanea anche una considerazione, che molto probabilmente in pochi fanno. Si pensa mai alle conseguenze di un post che condividiamo ? Non parliamo del solito commento, parliamo di ciò che potrebbe succedere nella vita di una persona che magari, ingenuamente ha commesso un errore finito sul web e purtroppo, spesso finiscono in cronaca nera. La foto a corredo dell’ articolo ci fa sorridere e finirebbe lì, se non fosse per il fatto che era comunque correlata da dati di localizzazione. Chi ha pubblicato quell’immagine con dati ben precisi del luogo ha pensato che, magari, un errore può capitare a chi lavora 10 ore al giorno per strada da 20 anni e che di cose importanti in città ce ne sono e andrebbero documentate veramente? Che avrebbe potuto far passare un guaio serio a padri di famiglia? Che comunque ha leso moralmente queste persone, che hanno rimediato all’accaduto? Fortunatamente per loro, chi di dovere è più intelligente e tutto è finito con una risata, ma l’ amarezza no, quella di chi stava lavorando per l’ utenza, no.
Debora D’Alessandro