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Monasteri benedettini di Subiaco, è boom di presenze nel weekend d’autunno

SUBIACO -Subiaco, incastonata nel cuore dell’alta valle dell’Aniene, ha vissuto un weekend di metà novembre all’insegna di una sorprendente affluenza di visitatori. I due simboli della devozione benedettina, il Monastero di Santa Scolastica e il Sacro Speco, si sono confermati mete imprescindibili per chi cerca un mix di spiritualità, storia e meraviglie naturalistiche.

Complice l’incanto dei colori autunnali, la vallata si è presentata in tutto il suo splendore. Le sfumature calde del foliage – dal rosso al giallo dorato – hanno regalato ai visitatori panorami mozzafiato, rendendo l’esperienza nei monasteri ancor più suggestiva. Tra le vie che portano a Santa Scolastica e lungo i sentieri che conducono al Sacro Speco, molti hanno potuto immergersi in un’atmosfera quasi mistica, dove il silenzio della natura si fonde armoniosamente con il messaggio spirituale di San Benedetto.

Il Monastero di Santa Scolastica, il più antico monastero benedettino esistente, ha affascinato i visitatori con il suo patrimonio storico e architettonico. Fondato nel VI secolo, il complesso rappresenta un punto cardine della spiritualità benedettina, con la sua biblioteca ricca di manoscritti preziosi e i tre chiostri che raccontano stili artistici diversi: dal romanico al rinascimentale.

In molti hanno scelto di partecipare alle visite guidate, che offrono una panoramica unica sulla vita monastica e sulle tradizioni che qui si sono preservate per secoli. Non è mancato chi ha approfittato dell’occasione per visitare la vicina Chiesa di San Benedetto, scrigno di arte e fede.

Il Sacro Speco, spesso definito “la culla del monachesimo occidentale”, ha registrato un vero e proprio boom di presenze. Questo luogo unico, dove la spiritualità sembra quasi tangibile, sorge a strapiombo sulla roccia e conserva le grotte dove San Benedetto visse in eremitaggio per tre anni.

Gli affreschi medievali, che adornano le cappelle e le pareti del monastero, hanno incantato i visitatori, offrendo uno spettacolo di arte sacra che attraversa i secoli. I pellegrini hanno trovato nei corridoi e nei silenzi di questo luogo una rara occasione di raccoglimento, mentre i turisti, anche se non mossi da intenti spirituali, hanno ammirato la bellezza architettonica e paesaggistica.

Oltre alla spiritualità, ciò che rende unico il territorio di Subiaco è la capacità di unire la memoria storica e la natura. I visitatori, attratti dall’autenticità di questi luoghi, hanno trovato nell’ospitalità locale e nelle tradizioni culinarie un valore aggiunto. Piatti tipici della cucina della valle Aniene, come le pappardelle al cinghiale o i formaggi artigianali, hanno contribuito a rendere la giornata indimenticabile.

Questo boom di presenze testimonia l’interesse crescente per Subiaco e i suoi monasteri, non solo come mete di pellegrinaggio ma anche come destinazioni turistiche culturali. La sinergia tra natura, arte e fede si dimostra vincente, specialmente in periodi dell’anno in cui i paesaggi autunnali aggiungono un fascino particolare al territorio.

Santa Scolastica e il Sacro Speco non sono semplicemente luoghi di culto: rappresentano un viaggio nella storia e nello spirito, un’occasione per ritrovare sé stessi in un mondo sempre più frenetico. Questo weekend di metà novembre ha confermato ancora una volta il potere attrattivo di Subiaco, dimostrando che, tra i colori dell’autunno e la profondità della cultura benedettina, c’è sempre qualcosa di straordinario da scoprire.

Subiaco si prepara ora a vivere l’inverno, ma i suoi monasteri continueranno ad affascinare ed attrarre visitatori.