Roma – Il Generale di Divisione Andrea Taurelli Salimbeni ha oggi ceduto il Comando della Legione Carabinieri “Lazio” al Generale di Divisione Ugo Cantoni nel corso di una cerimonia all’interno della caserma “Giacomo Acqua” di piazza del Popolo, alla presenza del Comandante Interregionale “Podgora”, Generale di Corpo d’Armata Aldo Iacobelli.
Il Generale Taurelli Salimbeni, che assumerà la carica di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, dopo aver salutato le numerose Autorità presenti, ha vivamente rivolto il suo grazie a tutti i militari delle diverse articolazioni della Legione per l’eccezionale impegno profuso nel corso del suo periodo di Comando. Il Generale Cantoni, 58 anni, piacentino, proviene dal Comando Generale dell’Arma, ove ha retto l’incarico di Capo del I Reparto “Organizzazione delle Forze”. In precedenza è stato Comandante della Legione Carabinieri “Trentino Alto Adige” e Comandante Provinciale di Catanzaro; nella linea addestrativa dell’Arma, comandante del 1° Reggimento Allievi Marescialli di Firenze.
Il Generale di Corpo d’Armata Aldo Iacobelli, Comandante Interregionale “Podgora”, nel salutare i militari schierati in rappresentanza degli oltre 8500 Ufficiali, Luogotenenti, Marescialli, Brigadieri, Appuntati, Carabinieri e Personale civile della Difesa del Comando Legione Carabinieri “Lazio”, ha sottolineato come “l’efficienza e la serenità, coniugate al rispetto delle regole, siano la base necessaria per compiere azioni giuste, quelle di uomini e donne che hanno la loro cifra nella qualificazione professionale, nell’umanità del tratto, nella capacità di ascolto, nel rispetto di tutti, nella correttezza e compostezza dei comportamenti e delle parole, nella coesione, nella consapevolezza del perché di una scelta e del ruolo che da tale scelta deriva: essere soldati della legge e delle Istituzioni nonché custodi del bene comune attraverso la capacità adattiva, il coraggio del fare, l’impegno incondizionato, l’affidabilità cristallina, la responsabilità individuale e il rispetto istituzionale”. “Una cifra – ha proseguito il Generale Iacobelli – che poggia su quei valori senza tempo e non negoziabili che l’Arma ha cominciato a coltivare 210 anni fa e coltiva tuttora”.