L’Aquila – Doppio prelievo di organi all’ospedale di L’Aquila, frutto di due donazioni che hanno permesso alle persone riceventi di affrancarsi dalla malattia o di migliorare la propria qualità di vita.
La prima donazione è di sabato scorso da parte di un uomo di 66 anni, che era residente nell’aera peligno-sangrina, a cui è stato prelevato il fegato, messo a disposizione dell’ospedale Gemelli di Roma per il trapianto. Dopo il decesso dell’uomo, avvenuto venerdì scorso nel reparto di rianimazione del San Salvatore, sono state attuate con la canonica tempestività tutte le procedure, coordinate dal Centro regionale trapianti dell’ospedale di L’Aquila. Il secondo prelievo, compiuto su un uomo di 69 anni, deceduto lunedì scorso e residente nell’aquilano, ha riguardato i reni, trapiantati all’ospedale del capoluogo regionale abruzzese, il fegato, trasferito al Gemelli di Roma, e il cuore, trasportato a Bari con l’elicottero del 118 che assicura sempre un contributo fondamentale nella gestione dellacomplessa macchina organizzativa del prelievo d’organi.
All’ospedale aquilano sono arrivate le équipe chirurgiche dalle altre località per prendere in consegna gli organi e portarli nei centri deputati ad effettuare i trapianti. Il presidio del San Salvatore continua a svolgere il suo ruolo di polo d’eccellenza nella rete trapiantologica nazionale in virtù della collaudata professionalità degli operatori sanitari e del sostegno assicurato dalla direzione aziendale guidata dal manager Ferdinando Romano.
I medici del centro regionale trapianti di L’Aquila ribadiscono la necessità di continuare a promuovere la cultura della donazione, già a partire dalla dichiarazione di volontà al trapianto al momento del rinnovo della carta di identità. Sono numerose e costanti le iniziative di sensibilizzazione della popolazione attuate dal centro regionale trapianti in piazze, scuole e luoghi di aggregazione sociale.