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Arsoli, al via la seconda perte della stagione al teatro La Fenice

Arsoli – Apre la seconda parte di stagione al Teatro La Fenice di Arsoli, grazie alla collaborazione fra il Comune di Arsoli e l’associazione Settimo Cielo, una lucida e amara riflessione sulla storia contemporanea del nostro Paese venerdì 7 febbraio ore 21. Il Paese nelle mani – cronaca di Italia in sette stragi di mafia racconta di quei tre anni che vanno dal 1992 al 1994, gli anni delle sette stragi di mafia, gli anni in cui la criminalità organizzata tenne sotto schiaffo il nostro Paese, gli anni del tritolo e della cosiddetta trattativa. Quando la mafia ebbe chiara la percezione di avere il Paese nelle mani. Lo spettacolo, interpretato da Beatrice Visibelli nato per volere dell’Associazione Familiari Vittime Strage di via dei Georgofili, è stato prodotto da Teatri d’Imbarco e Insettostecco, per essere presentato in anteprima nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in occasione del 28° anniversario della Strage di Via dei Georgofili, in diretta streaming durante la pandemia.

Il testo, che porta la firma dell’autore e regista Nicola Zavagli, nasce da uno studio sugli atti dei vari processi che si sono tenuti a Firenze nel corso degli anni e che hanno visto protagonista la magistratura fiorentina al fianco di quella siciliana nella durissima ricerca della verità.

“Dalle carte processuali sono stati ricostruiti i fatti con precisione, senza mollare mai la cronologia esatta, la trama degli eventi. L’obbiettivo era non di non farsi depistare dai cosiddetti misteri, dalle mille possibili interpretazioni, dalle mille possibili ipotesi e congetture. Solo i fatti vengono raccontati, i fatti accertati nei processi. Per ricostruire una pagina di storia italiana, che possa essere condivisa e compresa.” Spiega Zavagli. “Questa è una storia costruita sulla grande Storia, dove vengono narrate le dinamiche mafiose, i suoi rapporti con le istituzioni, gli errori di alcuni uomini dello Stato, le ambiguità di tanti personaggi, la straordinaria abilità investigativa della magistratura e di uomini delle istituzioni, ma anche le loro connivenze e vulnerabilità, e inevitabilmente la spietata ferocia della mafia nella sua capillare ramificazione. Si fanno nomi e cognomi. Prima di scrivere il testo ho incontrato i parenti delle vittime, avvocati e magistrati, che sono riusciti con la loro tenacia a consegnare alla Giustizia responsabili e mandanti. Trent’anni sono ormai passati da quelle stragi, ancor più ci è apparso necessario raccontare con chiarezza questa storia perché tutti possano capire, per la memoria di quei morti, per comprendere il nostro Paese e il nostro presente.”

 

Teatri d’Imbarco nasce nel 2002 per volontà di Nicola Zavagli, regista, drammaturgo e sceneggiatore (Nastro d’argento 1995) e dell’attrice Beatrice Visibelli (già protagonista con P. Degli Esposti, I. Danieli, G. Mauri, G. Sepe, A. Calenda). Riconosciuta dal MiBAC, la compagnia dirige dal 2009 il Teatro delle Spiagge di Firenze, e ha costruito la propria identità attorno a un’idea di teatro popolare d’arte civile, curando alcune campagne di sensibilizzazione intorno a problematiche sociali. Dall’ottobre 2018 è partner del progetto europeo Two Moons, dedicato ai diritti degli anziani. Tra le produzioni si segnalano la “Trilogia della Famiglia” (L’armadio di famiglia, 2005; Un matrimonio quasi felice, 2007; Indagine d’amore, 2009) e La leggenda del pallavolista volante, con Beatrice Visibelli e il campione di volley Andrea Zorzi. Nel 2019 debutta con Kobane Calling on stage da Zerocalcare in coproduzione con Lucca Comics&Games.