L’Aquila – Nella sanità abruzzese si è consumato un nuovo, grave episodio di aggressione nei confronti di tre infermieri da parte di un paziente ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale San Salvatore di L’Aquila. Il paziente, agli arresti domiciliari e ricoverato nel reparto psichiatrico dallo scorso novembre su ordinanza del Giudice, ha aggredito violentemente il personale sanitario, colpendoli con calci e pugni. I tre operatori hanno riportato contusioni e fratture, con una prognosi di 30 giorni.
A denunciare l’accaduto è la Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità dell’Aquila. “Il reparto psichiatrico dell’Ospedale San Salvatore, che dispone di 14 posti letto, ma che frequentemente si trova a gestire 18 pazienti, ha dovuto affrontare una situazione di estrema difficoltà”, scrivono gli esponenti della segreteria della Fials L’Aquila, “In particolare, l’affollamento del reparto, unito alla presenza di pazienti complessi e spesso aggressivi, crea un ambiente di lavoro pericoloso tanto per gli operatori quanto per gli altri degenti. La Fials, attraverso il suo segretario, esprime preoccupazione per la sicurezza del personale e per la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti. Il reparto non può continuare a ospitare pazienti complessi, spesso in attesa di decisioni giudiziarie, che gravano sul personale e compromettono l’assistenza degli altri degenti. L’aggressione subita dai nostri colleghi è solo l’ennesimo episodio che evidenzia la necessità di interventi urgenti e strutturali”.
L’associazione sindacale ricorda che già nel 2024, dopo un’altra aggressione ai danni di una psichiatra che aveva subito gravi traumi, era stato richiesto un intervento urgente. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Direzione Strategica della ASL 1 Abruzzo, nel corso dello stesso anno è stato risolto un problema significativo con la sostituzione delle vetrate del reparto con materiale antisfondamento. Nonostante questi sforzi, la situazione resta critica, soprattutto a causa del trasferimento di pazienti provenienti da altri istituti, come nel caso di questo ultimo aggressore, che sarebbe stato più adeguatamente trattato in strutture come la REMS di Barete.
La FIALS L’Aquila chiede ora un incontro urgente con la Direzione Strategica dell’ASL 1 Abruzzo, nonché con le strutture dedicate alla sicurezza, come il Risk Management e il RSPP (Responsabile della Sicurezza, Prevenzione e Protezione), affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti. “È fondamentale che vengano messi in atto interventi tempestivi per proteggere chi ogni giorno lavora per il benessere della collettività”, conclude la FIALS.