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Le ciambelle scottolate di Jenne: un’antica dolcezza pasquale che profuma di tradizione

Nel cuore dell’Appennino laziale, tra i monti e i silenzi del borgo di Jenne, rivive ogni anno una tradizione dal sapore autentico: quella delle ciambelle scottolate dolci, preparate in occasione della Pasqua. Un’usanza che si tramanda di generazione in generazione e che racconta, attraverso ingredienti semplici e gesti lenti, l’anima più profonda della cucina contadina.

Il detto popolare “è usanza fare a Pasqua” accompagna questa antica ricetta, simbolo della tradizione povera e del legame con i ritmi della terra. Le ciambelle, dalla forma essenziale ma dal gusto intenso, si caratterizzano per un processo di lavorazione unico: la doppia cottura.

La denominazione “scottolate” deriva proprio dal primo passaggio di cottura: le ciambelle, una volta formate, vengono immerse in acqua bollente fino a quando non riaffiorano in superficie. È solo dopo questa “scottatura” che vengono infornate, subendo una seconda cottura che le rende friabili all’esterno e morbide all’interno, pur in assenza di lievito.

Un dolce semplice, rustico, ma dal profumo inconfondibile, che parla di feste pasquali, di case riscaldate dai forni accesi, di mani sapienti e di memorie familiari. Le ciambelle scottolate sono più di un dolce: sono una piccola celebrazione dell’identità di un territorio e del valore della memoria condivisa.

In un’epoca di sapori standardizzati e ritmi frenetici, riscoprire preparazioni come questa è un invito a rallentare e a riscoprire la bellezza dei riti antichi, fatti di semplicità, pazienza e amore.