Con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo si è aperto ufficialmente il Triduo Pasquale, il cuore dell’anno liturgico per la Chiesa cattolica. Un tempo di profonda meditazione e raccoglimento, che conduce i fedeli dalla commemorazione dell’Ultima Cena alla Passione, fino alla gioia della Risurrezione di Cristo nella notte di Pasqua.
Oggi, Venerdì Santo, la Chiesa si raccoglie nel silenzio e nella preghiera per ricordare il momento più drammatico della vicenda cristiana: la crocifissione e la morte di Gesù sul Calvario. È il giorno del dolore, dell’assenza e del lutto. Non si celebra l’Eucaristia, unico giorno dell’anno in cui l’altare resta spoglio, come segno del vuoto lasciato dalla morte del Signore.
In tutte le parrocchie si svolgono le tradizionali Via Crucis, momenti di meditazione sul cammino di Cristo verso la croce, e le celebrazioni della Passione del Signore, che prevedono la lettura del Vangelo secondo Giovanni, l’adorazione della Croce e le solenni preghiere universali. Anche quest’anno, numerose comunità si sono raccolte in preghiera, spesso all’aperto, per condividere questo momento di intensa spiritualità.
A Roma, Papa Francesco ha presieduto la celebrazione nella Basilica di San Pietro e guiderà questa sera la Via Crucis al Colosseo, un rito suggestivo che unisce spiritualità e memoria storica. I testi delle meditazioni di quest’anno sono dedicati alle sofferenze del mondo contemporaneo: guerre, povertà, emarginazione.
Il Venerdì Santo è un giorno che interpella anche i non credenti, invitando alla riflessione sul dolore umano, sul mistero della sofferenza innocente e sul valore del sacrificio. Mentre il silenzio avvolge le chiese, milioni di persone si fermano per un pensiero, una preghiera, una domanda.
Domani, con il Sabato Santo, la Chiesa veglierà nell’attesa, fino alla luce della Risurrezione che brillerà nella notte di Pasqua.