The news is by your side.

A Sulmona grande attesa per la antichissima processione della Madonna che scappa

Sulmona – Nella Settimana Santa  molti luoghi  d’Abruzzo diventano protagonisti per la tradizione rievocativa in cui si affronta il peso del dolore e della morte legato ai riti della Passione di Gesù.

ASulmona grandissima attesa per un  rito plurisecolare: La Madonna che scappa.

Dopo la messa, su piazza Garibaldi la folla si apre a fare spazio lasciando un corridoio. È su quella lingua di selciato che la confraternita corre portando a spalla la statua della Madonna per permetterle di raggiungere il figlio risorto. Durante la corsa, se la statua perde il velo nero del lutto per mostrare la luminosità della veste verde vuol dire che l’anno sarà propizio. E forse i presenti, in quei momenti concitati, idealmente partecipi della corsa a perdifiato, solo in quegli istanti possono sentirsi idealmente abbracciati ai cari che non ci sono più.

Poi c’è lo struscio dei Trinitari  a scandire le celebrazioni del Venerdì Santo. Questa tradizione, che risale al XVII secolo, è carica di devozione e raccoglimento nel rappresentare il cammino penitenziale dei fedeli. Alle nove di sera, i membri della Confraternita della Trinità, vestiti con abiti tradizionali, portano a spalla, lentamente, la statua del Cristo Morto per le vie della città, seguiti da una folla di devoti. Durante il percorso, la processione si ferma davanti a numerose chiese, dove vengono recitate preghiere e canti sacri, fino a tornare al punto di partenza a tarda notte.