Ebbene la pianificazione sostitutiva ha poco o nulla di imprenditoriale. Ed in questa zona fornisce il chiaro esempio di una disorganizzazione che non è più riscontrabile nemmeno nel terzo mondo. Proseguono le proteste sul sistema attuato da Trenitalia che fino al 3 settembre (speriamo) ha sostituito con le gomme il trasporto a rotaia per lavori. Nulla da dire sugli interventi che sicuramente saranno migliorativi, ma quanto a comunicazione ed organizzazione siamo veramente sotto zero e tornati all’epoca del passaparola. Probabilmente serve il “giro del bando”, una pratica conosciuta nel dopoguerra dove per pubblicizzare si usciva con l’altoparlante e giri in macchina. Trenitalia non risponde, non sappiamo a chi chiedere informazioni, non si sa dove fare i biglietti. E le lunghe attese sotto il sole cocente? Nessun locale è a disposizione dei viaggiatori per attendere il confuso arrivo degli autobus sostitutivi delle corse. Sui disservizi sono state presentate anche delle denunce. In molti casi alcune persone sono state costrette a rinunciare e parenti hanno dovuto accompagnare i viaggiatori alla stazione Termini. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, in quelle foto in bianco e nero di epoche ormai lontane. Ai posteri le ardue sentenze.