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Chiusura del bar “C’era una volta” a Carsoli; il Sindaco Nazzarro replica ai proprietari

Carsoli – In riferimento all’articolo replica dei proprietari del Bar C’Era una volta al Sindaco di Carsoli, interviene il primo cittadino con la seguente nota stampa:

A differenza di quanto raccontato dai Sigg. Carlo e Sara, la  “storia” da me riferita è stata stilata con carte alla mano, ovvero sulla base di quei documenti che ho già messo a disposizione dei cittadini nel pieno rispetto della trasparenza. Ciò perché la scrivente, a differenza di quanto sostenuto dai titolari dell’attività “C’era una volta” ritiene che i cittadini, siano in grado di leggere, di comprendere e di fare le proprie valutazioni liberamente e senza alcun condizionamento. E’ stupefacente come, i Sigg. Carlo e Sara, o chi per essi, riescano a riportare fatti e circostanze alterandone la veridicità; tutto ciò forse perché si sono resi conto delle conseguenze negative che i propri “errori”, quegli stessi errori che in alcun modo hanno voluto eliminare, hanno determinato. Poiché fortunatamente ancora non soffro di demenza senile, la mia memoria ancora mi assiste e mi consente di evidenziare, dinanzi alle continue ed assurde affermazioni, che rasentano la vera e propria diffamazione, tutte le continue contraddizioni e falsità:

  1. Alla concessione di suolo pubblico (per il bagno esterno) pur se approvata dal Consiglio Comunale avrebbe dovuto seguire formale atto notarile e successivamente essere rilasciato un adeguato titolo edilizio: soltanto dopo questi passaggi l’Aurora2017 avrebbe potuto correttamente realizzare il manufatto, così come richiesto ed approvato. Avendo proceduto a realizzare l’opera senza alcun riguardo a questi passaggi obbligatori ed alla coerenza con quanto richiesto inizialmente, le successive richieste di sottoscrizione dell’atto notarile da parte della Tatananni non potevano più essere eseguite, come ampiamente spiegato anche dal Segretario Comunale e dallo stesso Notaio;
  2. Il giorno 21 Giugno il Responsabile dell’Ufficio Urbanistico ing.  Quinto D’Andrea era partito per le ferie già programmate da tempo. Ai fatti così come riportati dai Sigg. Sara e Carlo, contattavo telefonicamente il Responsabile per comprendere la situazione. Purtroppo, però, l’Ing. D’Andrea mi rappresentava che, per l’ennesima volta, l’Aurora2017 non aveva presentato la corretta documentazione, nonostante fosse stata ampiamente illustrata. I Sigg. Carlo e Sara non avevano alcun appuntamento con l’Ing. D’Andrea per la consegna di titoli edilizi, ma semplicemente la pratica sarebbe stata fatta procedere nel caso in cui i documenti fossero risultati in regola. Quindi l’assenza o meno del Responsabile non era ostativa: il prosieguo della pratica non fu possibile per mancanze del Richiedente e non per difetto del Comune di Carsoli!  A ciò aggiungo che non sono solita far leggere a terze persone ipotetici (ed inesistenti) sms dal mio cellulare;
  3.  I Sigg. Carlo e Sara parlano di “divieto (imposto dall’ufficio Urbanistica nei nostri confronti) a presentare nuovi documenti rendendo di fatto  impossibile qualunque atto conclusivo”: nulla di più falso. Ricordo a tutti che l’ufficio protocollo è aperto tutti i giorni per la consegna di atti e documenti da parte di chiunque senza alcun impedimento. Se la Tatananni aveva effettivamente documenti da depositare perché non li ha depositati presso il protocollo come fatto in altre circostanze?  Se era stato imposto un divieto come mai allora il 21 Giugno avrebbe dovuto presentare dei documenti progettuali?
  4. Le spese sostenute dai Sigg. Carlo e Sara per la ristrutturazione del loro locale e la realizzazione del bagno sono state la conseguenza di autonome scelte non dettate sicuramente dalla “pubblica utilità” del bagno (ma dal desiderio di ampliare lo spazio del bar eliminando il bagno interno). Ricordo che fu la società L’Aurora2017 a presentare la richiesta di concessione di una porzione di area di proprietà comunale della superficie di mq 10 per posizionarvi un servizio igienico; richiesta accolta in Consiglio Comunale con una concessione trentennale. Tutto ciò al solo fine di sostenere i giovani nella loro attività.
  5. Per quanto riguarda il fatto che alla SCIA dell’ 08.04.2017 il Comune rispondeva “decorsi i 30 gg.”  (in effetti il Comune rispondeva il 10.05.2017 con due giorni di ritardo) ma tale circostanza appare stranamente grave mentre vengono minimizzati gli “errori” della Sig.ra Tatananni Sara: in ogni caso la questione è nelle mani della giustizia amministrativa. Per quanto attiene alle indicazioni contenute nel d.p.r. 31/2017 il Comune ritiene che la struttura di dehors così come è stata realizzata da Penna Carlo e poi conservata e trasformata nel nuovo esercizio non può in alcun modo rientrare nella casistica della semplificazione totale (autorizzazione non richiesta) prevista da tale provvedimento.
  6. In merito al pagamento del suolo pubblico, forse i Sigg. Carlo e Sara hanno dimenticato che lo stesso identico pagamento era ed è dovuto anche per lo spazio occupato da tavoli, sedie ed ombrelloni!
  7. Il Comune non ha disatteso l’ordinanza del TAR del 15.09.2017, oggi pendente presso il Consiglio di Stato. In ogni caso tale ordinanza non cambia molto lo stato delle cose perché tende a far rivivere la SCIA dell’ 08.04.2017, la cui validità non migliora molto la posizione della Tatananni, poiché ci sono gravi difformità anche tra la stessa SCIA suddetta e lo stato dei luoghi. A ciò si aggiunge che mai alcun accordo è stato proposto dal legale del Comune né tanto meno è stato revocato alcun mandato da parte dell’Ente (forse la Tatananni si confonde le sue revoche di mandato ai propri legali).

Volendo concludere, nel rimettere alla magistratura, sia amministrativa che penale, tutte le decisioni in merito a questa vicenda, anche quella relativa a presunta opera di diffamazione posta in essere sui social-media al solo scopo di distogliere l’attenzione dalla verità, ritengo di non avere più nulla da riferire se non formulare, nuovamente, l’invito ai cittadini di conoscere la verità ed esprimere giudizi sulla base della conoscenza di atti e documenti. Per il resto, al pari dei Sigg. Sara e Carlo, anche io ho piena fiducia nella Magistratura: su questo punto siamo d’accordo. Velia Nazzarro – Sindaco di Carsoli. “