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Aumenti A24, non piace l’addebito alle Regioni. Tam tam di protesta sul web

Non è certo piaciuta la  presunta soluzione relativa al possibile addebito alle regioni relativo all’importo degli sconti per gli automobilisti delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25. La notizia è stata data da un comunicato del Presidente dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, in cui si dice e non si dice. Ossia potrebbe essere che i pendolari abbiano uno sconto che sarà applicato con il Telepass e la riduzione verrà sostenuta da entrambe le Regioni. Orbene, la riflessione su una simile proposta che appare oltremodo insoddisfacente lascia perplessi anche relativamente alle modalità applicative. Come determinare il ruolo di “pendolare”? Basta avere un Telepass per essere considerati tali? Se così fosse assisteremmo ad un vertiginoso aumento di richieste dei Telepass stessi. Ed inoltre come verrebbe poi ripartito il tributo dalle regioni stesse? Il carico maggiore sarebbe abruzzese, visto che il Lazio è interessato solo per il tratto compreso tra Roma Est ed il casello di Carsoli-Oricola, primi comuni ricadenti in provincia dell’Aquila. E cosicchè pur di dare una notizia contentino si lancia questa ipotesi sul mercato delle idee. E si perchè probabilmente si pensa che la gente sia avvolta dal gas soporifero sprigionato dalle imminenti elezioni politiche. Il tam tam di protesta monta sul web, ed i cittadini rispetto a questa proposta che sarebbe scaturita in seguito ad un incontro a tre Ministro, e presidenti delle due regioni  proprio non sembrano volerci stare. L’ipotesi infatti, andrebbe comunque a ricadere sulle finanze regionali e quindi con costo pubblico. Il governo dovrebbe intervenire ad eliminare gli aumenti, anche in base alle richieste dei primi cittadini che dal Lazio e Abruzzo hanno comunque fatto fronte comune per alzare il livello della protesta. Ma se gli esiti sono questi, il potere del terzo livello probabilmente cerca di scalzare anche i sindaci stessi, impegnati a tutto campo a dare risposte e soluzioni ai cittadini. Ma più che andare in tv  e partecipare a tavole rotonde e continui sit-in con le fasce tricolori non possono certo fare. Vogliamo azzardare una ipotesi di come andrà a finire? Che nulla cambierà.