Su A24/A25 disinformazione e rovesciamento dei fatti, tuona Strada dei Parchi:” le scelte del Piano finanziario sono del Governo”
Redazione – “Quella in corso in queste ore è un’azione di disinformazione che utilizzando pezzi di documenti ufficiali cerca di rappresentare in maniera distorta i fatti.” Con questa premessa introduttiva inizia una nota ufficiale trasmessaci da Strada dei Parchi relativamente al tema delle autostrade laziali abruzzesi delle quali si parla molto in questi ultimi tempi.
“E i fatti spiegano da Sdp – sono questi: la simulazione di piano diffusa dal Forum H2o è una di quelle realizzate da Strada dei Parchi su richiesta del Ministero sulla base delle indicazioni del CIPE. La simulazione del Piano Finanziario non è la prima e né l’ultima elaborata sotto questo schema. Ed è il frutto della decisione presa dal Mit che, nella fase istruttoria, dopo aver analizzato le proposte alternative di SDP che aveva ipotizzato un nuovo tracciato, ha deciso invece che si doveva procedere alla messa in sicurezza l’esistente. All’interno di questa visione del MIT l’adeguamento sismico di A24 e A25 sarebbe stato in carico al proprietario, lo Stato, per un investimento di 2 miliardi. La manutenzione prevista nel piano economico finanziario a carico del concessionario per un investimento di 1 miliardo e 50 milioni. La stessa ipotesi di aumento tariffario è frutto di questa indicazione ministeriale e non è, come si vuol far credere, una decisione di SDP. La simulazione della durata dell’estensione della concessione è proprio il frutto o meglio il risultato di diversi scenari studiati e proposti. E comunque deve per forza di cose rimanere all’interno delle direttive dell’Unione Europea. Ricordiamo che estensioni di concessioni sono già state accordate dalla Ue in Francia negli anni scorsi e nel 2017 per quattro concessioni autostradali italiane.
Quindi nessun favore o via preferenziale sono stati riservati a SDP, nonostante l’urgenza che qui è determinata dai terremoti, che dal 2009 stanno interessando, a ondate, tutta l’area attraversata dal tracciato autostradale.
Ciò che è grave è che, tra le carte che il Forum ha diffuso, il movimento ambientalista non considera proprio la lettera che accompagna la simulazione del Piano finanziario, dove chiaramente l’Ad di Strada dei Parchi ricorda, in premessa, che è stato il Ministero a chiedere di mettere su carta un piano sulla base delle indicazioni del CIPE. “Indicazioni non condivise” sottolinea nella lettera l’amministratore di SDP.
Ora il capovolgimento di ruoli che il Forum H2o ha presentato nella sua conferenza, facendo passare la Concessionaria come colei che “decide o dispone” e il Ministero come colui che sottostà alle decisioni del privato, è grave e irrispettosa dei fatti.
Al Mit si può trovare per intero la documentazione che dimostra come siano stati i ministri delle Infrastrutture a cambiare le proposte relative al nuove Pef, previsto dalla legge 228/12. Fu in particolare il ministro Delrio a proporre un primo piano da 700 milioni. E fu lo stesso Delrio a portare successivamente nel dicembre 2016 a Bruxelles un’ipotesi di 1.400 milioni. Ed è stato sempre il ministro Delrio, nelle Informative al Cipe del dicembre 2017 e marzo 2018, ad ipotizzare infine un Pef da 3,1 mld; sulla base di opere indicate con il Parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici del settembre 2017. Insomma, viene da pensare che aveva ragione Oscar Wilde: “Diffama, diffama, qualcosa resterà”. Una tecnica seguita alla lettera dai sedicenti organismi “no profit” abruzzesi nella loro crociata di falsità contro la Strada dei Parchi. Le loro presunte “rivelazioni” riguardano uno schema di Piano economico finanziario che la società ha già respinto da tempo. Per di più, elaborato dal precedente governo. E la Relazione dell’aprile scorso della Strada dei Parchi lo dimostra ampiamente. In altre parole, sotto i dossier il nulla. La conferma? Le polemiche sulle aree di servizio. I bandi di gara, è noto, sono andati deserti.
Unico dato reale, l’impegno di Strada dei Parchi a garantire la manutenzione del tracciato: uno dei più complessi e fragili d’Italia dal punto di vista sismico.