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Odori molesti a Carsoli, Mazzetti: “manca il progetto per l’Iss, la giunta costretta a rivedere la delibera”

Carsoli – “E’ bene portare alla pubblica attenzione le modalità con le quali la mala amministrazione Nazzarro porta avanti i problemi rilevanti del territorio.” Così inizia una nota inviata dal Consigliere dott. Mario Mazzetti che così prosegue: “sul problema degli odori molesti, quel che resta della giunta Nazzarro ha dovuto procedere di fatto a rivedere la deliberazione del 25 giugno 2020, ossia l’accordo di collaborazione con l’istituto superiore di sanità ed i comuni di Carsoli e di Oricola , in quanto non era stato depositato il progetto che l’Istituto Superiore di Sanità ha inviato il 20 luglio. Si rischia che i fondi investiti siano solo uno studio scientifico. Il fatto è gravissimo che su un problema così importante non si valuti bene cosa si stia facendo e deliberando. Cosicchè il 10 agosto u.s. la giunta è stata costretta a tornare sulla delibera precedentemente approvata e priva della base: il progetto da proporre all’Istituto

La delibera di giunta n. 49/20 era stata infatti oggetto di interrogazione sulla legittimità che ebbi così ad articolare in data 23 luglio 2020.

Considerato che
• a seguito della pubblicazione sul sito della delibera indicata in oggetto ho fatto richiesta via mail di
poter avere in copia l’allegato tecnico al progetto proposto dall’ISS,
• dopo 10 giorni i Servizi Generali del Comune mi testimoniavo per telefono la mancata presenza del
documento agli atti della deliberazione.
• In data 16 luglio ho fatto un accesso agli atti presso il Servizio Urbanistico e presso i Servizi Generali
ma entrambe i Responsabili mi hanno confermato l’assenza del documento richiesto
• Lunedi 27 i servizi Generali mi inviavano via mail un documento senza carta intestata e senza firma
in calce e senza data di protocollo in ingresso di un allegato tecnico alquanto discutibile anche dal
punto di visto sostanziale
Si chiede alla Sv di voler fornire chiarimenti in merito alla procedura adottata , alla legittimità dell’atto
fermo restando la non presenza del parere tecnico sulla congruità della proposta tecnica e si chiede altresì se il progetto è stato condiviso dall’ARTA e dalla Asl in qualità di autorità Competente in materia.”

“In questo modo – conclude Mazzetti – ci troviamo di fronte ad una procedura adottata come specchietto per le allodole e che però non risolve affatto la problematica, pur avendo l’ente provveduto a stanziare una consistente somma.  Quando si utilizzano fondi pubblici si deve prestare attenzione, e sui problemi che riguardano la salute pubblica ancora di piu’, ci troviamo di fronte ad un chiaro esempio di mala amministrazione”.