Tivoli, riqualificazione ex polverifici Stacchini, la Cordoni replica ai consiglieri Chioccia e Fontana (Pd)
Tivoli – Ecco la risposta dell’assessora all’Ambiente Eleonora Cordoni alle dichiarazioni dei consiglieri comunali del Partito democratico, Manuela Chioccia e Alessandro Fontana. I quali, in riferimento alla delibera sulla riqualificazione dell’area degli ex polverifici Stacchini approvata martedì scorso in Consiglio comunale, in una nota stampa rivolgono accuse all’amministrazione Proietti.
«Con la delibera approvata dal Consiglio comunale lo scorso 29 settembre si è voluto chiudere un percorso delineato dalla precedente amministrazione», spiega Cordoni, «nel totale rispetto delle disposizioni normative e in ottemperanza alle risultanze della conferenza dei servizi istruttoria, tenutasi nel 2019. Scopo specifico dell’amministrazione Proietti è la mediazione dei numerosi interessi che insistono sull’area. Quanto alla zona speciale di conservazione “Travertini acque albule”, è volontà dell’amministrazione tutelare quanto rimasto dell’habitat, ormai per gran parte compromesso dai numerosi fenomeni illeciti che nel corso degli ultimi 20 anni hanno interessato l’area dell’ex polverificio. Nel totale rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale, che prevedono, per motivi di rilevante interesse pubblico, la possibilità di de-localizzare la componente ecologica tutelata, la delibera rimette agli enti sovraordinati – Regione Lazio, ministero dell’Ambiente e Comunità europea (organo istitutivo dell’habitat) – la parola definitiva sulla congruità o meno delle misure di compensazione ipotizzate. Nel contempo, risulta fondamentale e anzi prioritaria per l’amministrazione comunale la tutela della salute e dell’incolumità pubblica nonché la necessità di garantire all’area una rifunzionalizzazione sociale, anche in chiave produttiva. Non è mai stata intenzione di questa amministrazione rivolgere alcun ricatto alla Regione Lazio. Si è voluto, invece, lanciare una sua richiesta di aiuto, affinché anche la Regione possa essere coinvolta concretamente nella soluzione del problema, come è di sua competenza, con l’auspicio di poter – a stretto giro – aprire un tavolo di confronto in cui tutti i portatori d’interesse possano dar voce alle loro istanze».