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Cisl Medici Lazio sulla somministrazione dei vaccini in farmacia: “inconcepibile e in contrasto con la normativa”

Come è prevedibile che accadesse, sull’ordinanza della Regione Lazio che apre alla possibilità di effettuare le vaccinazioni in farmacia, si è scatenata l’aspra critica dei medici.

La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale/Rieti, attraverso i rispettivi segretari Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi, nei giorni scorsi, aveva espresso la propria contrarietà rispetto a una parte di quel provvedimento della Regione Lazio che prevede la somministrazione e inoculazione dei vaccini antinfluenzali nelle farmacie.

La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale/Rieti  aveva evidenziato come non fosse concepibile l’esclusione dei medici che sono gli unici legittimati a porre in essere atti clinici sul paziente. Il sindacato ha lamentato di non essere mai stati coinvolti su decisioni che riguardano non solo le competenze della  professione ma anche la salute stessa dei cittadini.

Il sindacato dei medici aveva chiesto  l’utilizzo della rete dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, dei distretti sanitari e dei dipartimenti di prevenzione delle Asl per ottimizzare l’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale per quanti vorranno usufruirne.

Toni moderati ma decisi quelli adottati dal sindacato dei  medici che nel chiedere lo stralcio dei punti contestati ha dato la propria disponibilità ad un approfondimento sul tema e, con molta responsabilità, non ha usato toni polemici evitando altresì di toccare il delicato tema del reato di esercizio abusivo della professione medica.

Il sindacato dunque, pur in assenza di aperture da parte dell’Assessorato alla sanità della Regione Lazio, ha mandato un segnale di forte disponibilità al dialogo e al confronto ad evitare che il provvedimento si ponga in concreto contrasto con la normativa, che esclude la presenza in farmacia del medico, unico soggetto legittimato a sovraintendere alle vaccinazioni.