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Escursionisti romani finiti in un impluvio nel Gran Sasso, tratti in salvo dal soccorso alpino

Erano andati a fare un’escursione sul Monte Camicia con i loro due cani, due ragazzi di Roma, di 25 e 27 anni, quando, mentre percorrevano il sentiero 7, a quota 1.700 metri, si sono addentrati e hanno smarrito il sentiero.

I due giovani escursionisti erano finiti dentro un impluvio, un canalone, e non riuscivono ad orientarsi e a ritrovare il sentiero, così verso le 16.30 hanno allertato il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, che si è mosso con le squadre di terra. I tecnici giunti sul luogo hanno subito localizzato ed individuato i due escursionisti, che fortunatamente erano in buone condizioni di salute e solo un po’ spaventati.

Nel frattempo l’altro giorno è stata aggiornata la legge che guida il Soccorso Alpino e Speleologico, che mira ad investire nella sanità e nella sicurezza, con maggiori strumenti per chi opera in un ambiente estremo come la montagna.

Non hanno dubbi il ministro per il Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà e il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico, Maurizio Dellantonio, che hanno presentato la riforma della legge principale che governava l’operato del Cnsas. Un provvedimento approvato nei giorni scorsi dal Parlamento, strettamente legato anche all’emergenza coronavirus che sta vivendo il Paese, che impone investimenti e particolare attenzione all’intero comparto della sanità e dell’emergenza.

“Devo ringraziare fortemente il Governo ed il Ministro D’Incà”, ha voluto sottolineare in apertura di conferenza Dellantonio, “hanno seguito con competenza e attenzione l’intero iter, dando maggiori strumenti per il nostro Corpo e di conseguenza maggiore sicurezza per l’Italia”.