Roma – Giovedì 7 gennaio, in occasione della Giornata nazionale della Bandiera, il Municipio VII celebra il Tricolore presso il Giardino della Libertà e della Costituzione Repubblicana di piazza Cinecittà con un evento senza pubblico, nel rispetto della vigente normativa anti-Covid19, organizzato a partire dalle ore 10.00 nell’ambito della Comunità educante diffusa del Municipio VII.
Alla presenza di Monica Lozzi, presidente del Municipio; Claudia De Chiara, presidente de Consiglio Municipale; Roberto Stefano, comandante del VII Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale; Attilio Giannone, presidente della Commissione consiliare municipale V ed Elena De Santis, assessore alle Politiche educative, scolastiche, culturali, sportive e giovanili, dopo i saluti istituzionali, si terrà un concerto della Banda Musicale della Polizia Locale di Roma Capitale. La Banda si esibirà in formazione ridotta per rispettare le misure di distanziamento previste dalle norme vigenti. Come lo scorso anno, saranno eseguiti brani in grado di veicolare anche ai/alle più giovani il messaggio solenne di unità e rispetto dei principi fondamentali della nostra Costituzione, cui è importante richiamarsi sempre e soprattutto in frangenti critici quali quelli presenti.
Al termine del concerto Sabrina Ventrella, artista contemporanea nota per aver fatto del riuso creativo la cifra stilistica della propria poetica, consegnerà al Municipio VII l’opera “Il tricolore della libertà”, realizzata per la Comunità educante diffusa del Municipio VII a partire dalla bandiera donata per la Giornata del Tricolore 2020 da Anna Maria Cianfrini, una ‘nonna della Comunità’, che l’ha creata con fili di lana tessuti insieme a mano.
Il filo, metafora dei legami consapevoli e delle relazioni autentiche, è il simbolo che, nel nome di Maria Lai, l’Assessorato municipale alle Politiche educative e scolastiche ha scelto per evidenziare icasticamente la natura della Comunità educante diffusa.
“Maria Lai – dichiara l’assessora Elena De Santis – ci ha insegnato che ‘essere è tessere’, operazione necessaria sempre, ma in particolare nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo: quarant’anni fa questa donna straordinaria riusciva a rifondare una comunità resiliente in un paesino sardo chiuso in un pericoloso solipsismo postindustriale, che lo stava svuotando di anime e di anima, e riportava alla vita le radici autentiche della memoria collettiva e delle memorie individuali, legandole con nastri azzurri di cielo alla rocca matrice. “Legarsi alla montagna” è l’opera che ha restituito a Ulassai nel 1981 il suo spirito e che, per usare le parole del giornalista Filiberto Menna, ‘ha saputo restituire la parola a un intero paese e rendersi partecipe della memoria e dei fantasmi della gente comune, aiutandola a liberarsi della parte distruttiva di sé e ad aprirsi con disponibilità nuova al colloquio e alla solidarietà’. E’ proprio questo l’obiettivo che perseguiamo con la costruzione della nostra Comunità educante diffusa, anche attraverso momenti istituzionali come la Giornata del Tricolore, che vogliamo sfrondare da ogni vacua retorica per connotarla attraverso il suo monito, fondamentale e fondante, di legame alla comunità di cui facciamo parte, della quale dobbiamo prenderci cura e verso la quale siamo responsabili in solido”.