Redazione – La zona arancione, in cui si prevede che il fine settimana siano chiusi i centri commerciali, favorisce la concentrazione di persone nei centri cittadini, dove si può comunque fare l’asporto al bar durante il giorno. Ma dopo ormai quasi un anno la gente è stanca di essere costretta a stare tra le mura domestiche ed ha oggi più che mai necessità di uscire. Una vera e propria esigenza per sfuggire all’ansia delle continue informazioni televisive che parlano di malattie, dell’emergenza, delle varianti del covid, e tutte altre cose nefaste che ci proiettano in un futuro non certo roseo stando a quanto sta accadendo. Diminuiscono i vaccini, ed ogni motivo è buono per terrorizzare la gente. Fortunatamente con la crisi di governo l’attenzione si è spostata sul tema politico e le persone escono.
Da ieri lunedì ad esempio nel centro commerciale di Roma est si è notato un flusso insolito per i giorni feriali, seppur tutto in maniera ordinata ed in sicurezza.
“C’è gente che gira – racconta un operatore intervistato – ma molti passeggiano si fermano sulle sedie delle aree di attesa e non comprano, altri invece approfittano dei saldi nei negozi”
Ma in questo centro commerciale ciò che non manca sono gli spazi, e soprattutto si ha la garanzia del controllo ad ogni ingresso. A chiunque decida di varcare uno degli ingressi viene infatti misurata la febbre. Ciò garantisce tutti, chi è all’interno almeno si è sicuri che non abbia la temperatura più alta di 37,5 gradi. Poi gli ampi corridoi favoriscono un passaggio in direzioni alternate che viene peraltro piuttosto rispettato. Anche i negozi, tutti attrezzati con contigentamento e misure di controllo.
“Veniamo a fare due passi qui – spiega una coppia di anziani – ci siamo trasferiti a Ponte di Nona da qualche anno, proprio per stare vicini a questo centro commerciale ed il quartiere è tranquillo e ci troviamo bene ma sono solo grandi stradoni dove si può passeggiare ma ci si stanca e allora si viene qui e si vedono persone, tutti tristi però sembra di essere un pò nella normalità”.