Tivoli – Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz: è il giorno scelto dall’Onu per ricordare lo sterminio di sei milioni di persone, quasi tutti ebrei, ma anche polacchi, rom, sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova, disabili, omosessuali, “nemici” politici della Germania di Hitler. Questa mattina il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha ricordato l’orribile genocidio con un momento di raccoglimento davanti alla targa dell’ex ghetto tiburtino, in via dei Granai, dove non molto tempo fa ancora vivevano tiburtini ebrei. Una ricorrenza celebrata quest’anno con la deposizione di un cuscino di fiori, senza eventi, concerti, dibattiti su uno dei momenti più tragici della storia dell’umanità, e senza la partecipazione dei cittadini e di altre autorità per evitare il più possibile raggruppamenti di persone rischiosi per il contagio da Sars-Cov-2, ma non meno sentita dalla comunità tiburtina e dall’amministrazione comunale. Presente il gonfalone del Comune di Tivoli.
«Il giorno della memoria è uno dei momenti più tristi ma anche più significativi per i popoli di tutto il mondo, perché assurto a simbolo di una immane persecuzione etnico-religiosa avvenuta nel secolo scorso, in anni non così lontani da noi, ed è un monito sulle conseguenze dell’odio, del razzismo e della prevaricazione», spiega il sindaco. «Sono state tante le persecuzioni nei confronti degli ebrei nel corso della storia, pensiamo ad esempio alla deportazione a Babilonia dei Giudei di Gerusalemme e del Regno di Giuda nel 600 a.C., ma le oppressioni del secolo scorso sono ancora più gravi se rapportate all’epoca moderna in cui si sono verificate, appena 76 anni fa. C’era forse la convinzione che nella civilissima Europa – che avocava a sé la presunzione di essere un continente evoluto nelle scienze e nelle idee – non potessero più accadere stragi così enormi. Ecco che il ricordo dell’Olocausto diventa l’auspicio forte che non accadano più e il “Giorno della memoria” è una pietra miliare per non perdere traccia e consapevolezza di ciò che è stato: la storia c’insegna che l’oblio cade inesorabile sugli eventi anche più drammatici e orrendi se non ci s’impegna a conservarli e a trasmetterli».
Per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e la persecuzione di coloro che per razza, religione o comportamenti privati vennero condannati come “diversi”, il settore Cultura del Comune di Tivoli ha promosso l’iniziativa “Storia e memoria”, proposta dalla consigliera incaricata dal sindaco per la lettura, Rosa Mininno: poesie, brani di opere letterarie, testimonianze riferiti al “Giorno della memoria” recitati o letti online da tante personalità tiburtine e di altre città: i sottoscrittori del “Patto di Tivoli per la lettura”, autori, poeti del territorio tiburtino, giornalisti, consiglieri comunali, consiglieri del sindaco, assessori e studenti della scuola secondaria di I grado A. Baccelli e del Liceo Spallanzani di Tivoli.