Roma – La capitale romana così come la regione Lazio si prepara ad uscire dalla zona rossa e passare a quella “arancione” che poi non è altro che la nuova normalità. L’abolizione della zona gialla che permarrà fino a data da destinarsi, è un ulteriore colpo inferto alla ristorazione laziale, ma si tenga conto che in Abruzzo è da novembre che questo settore è chiuso. Senza parlare delle palestre chiuse da un anno.
L’inizio della settimana a Roma riprende la marcia con metro e bus pieni di gente accalcata che si sposta per lavoro o per “comprovate necessità”.
“I controlli sono impossibili – commenta un imprenditore romano – e quindi vietano gli assembramenti ma li consentono nei mezzi pubblici, e la nostra categoria della ristorazione è ormai al collasso. Ma ci si preoccupa dei morti e delle terapie intensive, giustissimo, ma la nostra è una condanna a morte mentre siamo vivi”.