Covid, Vaia (Spallanzani): “Si riaprano cinema e teatri in sicurezza”
"Come avviene per le chiese. Penso che dovremmo ritornare a respirare la cultura", ha dichiarato Il direttore sanitario dell'Istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma
ROMA – Il direttore sanitario dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, è stato intervistato questa mattina in diretta su RTL 102.5, all’interno di Non Stop News condotto da Giusi Legrenzi ed Enrico Galletti. “Se Draghi ci dice che entro luglio arriveranno milioni di dosi e ci sarà l’immunità di gregge è una bella notizia, aspettiamo e vediamo se sarà così. Le strade sono tre: i vaccini, le terapie innovative a partire dagli anticorpi monoclonali che ci faranno fare tanta strada e terzo la nostra capacità di superare questa fase di depressione, ci vuole tanta forza, abbiamo bisogno di metterci tanta forza, tanto coraggio nell’applicare con determinazione le regole. Quello che vedo io è un’oscillazione che a volte mi preoccupa tra il pessimismo più cupo e l’ottimismo a volte immotivato, c’è bisogno di equilibrio. Noi dobbiamo vaccinare le persone perché la vaccinazione riduce la mortalità, riduce quasi drasticamente il contagio e quindi questo è un percorso da seguire, con i cittadini che seguono le regole e fanno i sacrifici, ma dobbiamo avere anche occasione di premialità proprio perché la speranza è la terza arma che abbiamo. Per avere speranza bisogna avere spazi di premialità: va bene la scuola e apriamola tutta quanta in sicurezza però, aumentando gli spazi fisici, migliorando le condizioni di trasporto, gli spostamenti restano un nodo cruciale e il paese deve concentrarsi sul tema trasporti, la risposta deve essere corale”.
LE PROSSIME APERTURE
“Dobbiamo evitare che ci sia un liberi tutti che ci faccia tornare indietro, dobbiamo fare un’estate serena”. “Penso che dovremmo ritornare a respirare la cultura, il cinema, il teatro, i cinema, io li riaprirei nelle condizioni nelle quali si sono tenute aperte le chiese, per esempio, con sicurezza, prenotazioni, distanziamenti, meglio fare 1000 repliche anziché 20 e consentire a tutti di poter accedere”.
I VACCINI IN FARMACIA
“Se è una vaccinazione di massa, è una vaccinazione che deve coinvolgere tutti coloro che sono in grado di esercitare la professione sanitaria, però dovremmo essere in grado di farlo sotto il controllo medico”.
IL VCCINO SPUTNIK
“Io voglio evitare gli strumentalismi politici, allo Spallanzani stiamo facendo uno studio di approfondimento mettendo al centro la scienza, poi chi fa politica farà la sua parte e chi deve decidere lo faccia e lo faccia presto. Noi faremo in modo attraverso lo scambio di materiale biologico, di verificare se lo Sputnik è in grado proteggerci dalle varianti che ci sono in Europa e in Italia. C’è un atteggiamento di grande comprensione come può avvenire solamente tra uomini di scienza, i russi sono molto disponibili a mettersi in discussione, a mettere in discussine i propri dati a verificarli con noi, uno scambio di dati e di professionisti”.
LA DURATA DEL VACCINO
“Gli anticorpi in grado di proteggerci durano all’incirca sei mesi, noi immaginiamo, ma è un dato dovrà poi essere verificato, nelle pubblicazioni scientifiche sono protezioni che vanno dai nove ai dodici mesi in doppia dose, alcuni stanno pensando alla mono dose che dura sei mesi per andare avanti, perché abbiamo bisogno di più dosi. Noi probabilmente lo verificheremo a vaccinazione completata, oggi nessuno ha la verità in tasca, io ho sempre paura delle asserzioni: noi immaginiamo nove, dodici mesi, va però verificato, ma non è un dramma, non è una cosa che ci deve preoccupare, perché noi siamo in grado di abbatterlo questo virus”. (www.dire.it)