Tivoli – Il Consiglio comunale, riunito questa mattina in seduta straordinaria, ha approvato in prima convocazione all’unanimità la delibera riguardante il recepimento delle osservazioni regionali relative alla delibera di Consiglio comunale del 25 marzo 2019 sulla “rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, recepimento e previsioni delle disposizioni di cui agli articoli 4 e 5 del piano regolatore generale del Comune di Tivoli”, proposta dall’assessore all’Urbanistica Gianni Innocenti. In particolare, sono stati approvati gli articoli 4 e 5 che consentono il cambio di destinazione d’uso per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia anche con demolizione e ricostruzione; e la possibilità di avere un incremento di cubatura o superficie sino al 20% per soluzioni edilizie che prevedano il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti.
«In un momento di grave crisi del settore edilizio si è percepita l’urgenza di ampliare la possibilità d’investire in processi di ristrutturazione, demolizione, ricostruzione e cambi di destinazione d’uso nel territorio comunale e anche in parti del centro storico», ha spiegato Innocenti. È ora previsto un incentivo in ampliamento di cubatura sino al 20%, che si aggiunge agli aumenti già noti finalizzati al restauro delle facciate, al risparmio energetico e all’adeguamento alla normativa antisismica. Interventi sono possibili su edifici legittimati anche in seguito a un condono edilizio. Si tratta di un’occasione per investire nel settore senza consumare suolo per riqualificare le qualità ambientali e architettoniche e anche per migliorare l’utilizzo e la vivibilità di parti del centro città e dei quartieri periferici. Tutta l’amministrazione comunale, collaborando nelle sedute della commissione Urbanistica e con il voto finale unanime in Consiglio comunale oggi, ha compreso l’importanza dell’atto proposto dal settore Urbanistica; verrà messo a disposizione dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori un ulteriore meccanismo che potrà contribuire alla ripresa delle attività edilizie. Ringrazio la presidente della commissione Urbanistica e tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che votando favorevolmente la delibera hanno fatto un gesto di “affetto” verso la città. Il mio impegno sulla linea della rigenerazione urbana è assicurato ed è lo stesso del mio predecessore Nello Rondoni, del quale ho ripreso e portato avanti il lavoro già iniziato nel corso della precedente amministrazione, nel segno della continuità sui temi della rigenerazione urbanistica».
La presidente della commissione Claudia Bernardini ha espresso «grande piacere nel vedere il clima collaborativo che si è creato durante la discussione della delibera», la cui approvazione «permetterà di valorizzazione il patrimonio urbanistico senza speculazioni, ad esempio tramite la possibilità di cambio di destinazione d’uso esteso in tutto il territorio cittadino. Tenuto presente che la Regione Lazio fornisce indicazioni puntuali ai Comuni entro le quali recepire tali articoli, il tema sul quale si è lavorato in commissione Urbanistica ha riguardato la possibilità di escludere alcune parti del centro storico dai cambi di destinazione d’uso. Un tessuto edilizio datato, o antico, per restare in vita dev’essere rinnovato ed è fondamentale riuscire a trovare il modo di conciliare l’aspetto conservativo con quello di una nuova funzione. Si è ritenuto di favorire la razionalizzazione della città esistente per incentivare la presenza di multi-funzioni e la rifunzionalizzazione di edifici dismessi. La volontà politica di accogliere e applicare i contenuti della legge regionale sulla rigenerazione urbana è un lavoro che comincia nella passata consiliatura: un sentito ringraziamento va all’ex assessore Rondoni e agli uffici per il supporto tecnico che costantemente hanno fornito e forniscono ai lavori delle commissioni e del Consiglio comunale».
«L’approvazione di questa delibera è un passo importante», commenta il sindaco Giuseppe Proietti. «La legge sulla rigenerazione urbana fa riferimento a un contesto unico al mondo: l’Italia è un Paese territorialmente poco esteso, ma che nella sua cornice territoriale ridotta racchiude stratificazioni culturali sovrapposte nei millenni. Non è dato di trovare un altro territorio che, come quello italiano, conservi le testimonianze materiche prodotte dall’ingegno umano nei millenni, armonicamente. La legge sulla rigenerazione urbana tende a valorizzare questa ricchezza, perché consente di non fissare l’immagine del nostro patrimonio così com’è: non possiamo limitarci a conservare l’esistente; dobbiamo, invece, riuscire a mantenere l’equilibrio tra la conservazione e la valorizzazione e tutto questo è possibile mettendo a frutto l’ingegno architettonico. Dobbiamo, perciò, insistere sulla qualità architettonica dei luoghi. La legge sulla rigenerazione urbana è prodotta per fare in modo che si possa continuare ad abitare i centri storici, che non deve voler dire per forza privarsi dei vantaggi che le tecnologie moderne mettono a disposizione dell’abitare».