Castel Madama – Sabato 17 aprile il comune di Castel Madama ricorda il vice brigadiere dei Carabinieri Renzo Rosati, morto 33 anni fa, il 17 aprile 1988, per una ferita mortale da arma da fuoco, mentre si trovava di pattuglia. A causa dell’emergenza sanitaria non ci sarà una cerimonia aperta a tutti, ma il 17 aprile alle ore 11 il vicesindaco Federico Pietropaoli si recherà davanti alla lapide che ricorda il sottufficiale caduto per portare dei fiori a nome di tutta la cittadinanza. Con lui ci sarà il Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di Castel Madama ed il parroco Don Angelo. Il Sindaco, Domenico Pascucci, invece, non potrà essere presente essendo impegnato il sabato mattina come medico presso il centro vaccinale delle Scuderie Estensi di Tivoli. Il primo cittadino e gli amministratori comunali, però, invitano tutti a ricordare il sacrificio estremo del vicebrigadiere Rosati anche se a causa del Covid anche quest’anno non è possibile organizzare una manifestazione pubblica.
Il vicebrigadiere Rosati era originario di Assisi, dove era nato il 6 aprile 1962. Dopo aver conseguito il diploma da geometra, si era arruolato nell’Arma come carabiniere ausiliario. Poi aveva frequentato gli studi alla Scuola Marescialli di Velletri e di Firenze, diventando vicebrigadiere nel 1987. Quello stesso anno venne assegnato alla stazione di Castel Madama. L’anno successivo l’incidente che gli è costato la vita: durante un servizio esterno di pattuglia automontata si imbattè in due giovani su un ciclomotore. I due, alla vista dei carabinieri, si diedero alla fuga. Giunti in via Della Pineta, uno dei due ragazzi sparò, ferendo mortalmente Rosati. Al vicebrigadiere era stata poi consegnata una medaglia d’oro al valor civile alla memoria, con le seguenti motivazioni: “Nel corso di un servizio automontato, unitamente ad altro militare, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un’arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarsi contro, venendo però ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere”.