Roma – Si è svolta ieri nel tardo pomeriggio la manifestazione #Bauliinpiazza organizzata in Piazza del Popolo. L’evento, avvenuto nel rispetto delle norme anti Covid, ha visto partecipare numerosissimi operatori e artisti del mondo dello spettacolo uniti fianco a fianco. 1000 erano i bauli posizionati al centro della piazza e sopra di essi i manifestanti hanno battuto i pugni per rivendicare il diritto al lavoro, e reclamare la necessità di una ripresa del settore.
Quella di ieri è stata la seconda dimostrazione nazionale #Bauliinpiazza dopo il flash mob di Milano. I presenti vestiti a lutto hanno indossato una maschera nera, per simboleggiare l’anonimato di un volto disconosciuto dal governo da troppo tempo. Emblematico è stato lo striscione con su scritta la domanda “governo, ora ci vedi?”, di cui si attende ora la risposta. Continua a essere evidente l’esigenza di riconoscere il ruolo fondamentale dello spettacolo, e con esso un posto di primo piano alla cultura, in quanto spazio vitale e difesa della libertà di ogni individuo. Ma allora che mondo è quello in cui si è costretti a scendere in piazza per reclamarne la necessità?
Forse la pandemia ha esplicitato delle crepe e degli interrogativi che già da tempo attendevano una riflessione e una risposta. Quella di ieri è stata una manifestazione che chiama in causa ognuno di noi e che ci fa meditare non solo sul caos da cui speriamo di uscire ma anche sulla società in cui continueremo a vivere.