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Roma, approvato regolamento nuove residenzialità per anziani

Roma – Con il provvedimento, si mette a sistema la rivoluzione dell’accoglienza di Roma Capitale per la terza età, con l’obiettivo di superare il modello delle Case di Riposo per puntare su strutture a dimensione familiare, come cohousing, case alloggio e mini appartamenti condivisi, che accolgano i singoli valorizzando le caratteristiche di ciascuno, promuovendo l’autodeterminazione e favorendo invecchiamento attivo e qualità della vita.

Si tratta di un processo di trasformazione strutturale che cambia l’approccio mentale sull’accoglienza delle persone anziane, mettendo al centro i singoli e la condivisione, riconvertendo le case di riposo ma anche aprendo nuove strutture in immobili confiscati alla criminalità organizzata e in immobili del patrimonio capitolino. Così, non solo puntiamo con forza alla qualità della vita, ma aumentiamo anche i posti a disposizione, ottimizziamo i costi e mettiamo sempre più immobili capitolini al servizio della nostra Comunità”, sottolinea la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Vogliamo passare dalle grandi strutture che rischiano di portare all’anonimato alle comunità a dimensione familiare, perché portano la persona anziana a rimanere protagonista del proprio vissuto, con la possibilità di esprimere e mettere in comune con gli altri le proprie caratteristiche, offrire il proprio contributo come in una ritrovata famiglia, creare nuovi legami ed essere parte responsabile di un gruppo, in cui sentirsi utili, dare aiuto e nello stesso tempo sapere di poter contare sul sostegno degli altri”, spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

Il regolamento prevede due azioni sinergiche: da una parte, la trasformazione strutturale della Case di Riposo di Roma Capitale verso nuove forme di abitazione condivisa e, dall’altra, l’acquisizione di immobili confiscati alla criminalità organizzata o nella disponibilità del patrimonio capitolino da destinare a questo scopo.

Una volta acquisito l’immobile, segue la ristrutturazione e l’arredo degli spazi, grazie a fondi ordinari e finanziamenti PON Metro, che contribuiscono anche all’avvio del servizio a cura del Dipartimento Politiche Sociali, con l’individuazione di un ente gestore attraverso procedure ad evidenza pubblica o accordi interistituzionali.

Nella prima fase di aperture sono stati già inaugurati dall’Amministrazione i tre cohousing “Casa Gaia”, “Casa delle Viole” e “Casa Giada”. Altri appartamenti condivisi, grazie ai lavori già avviati, sono ormai prossimi all’apertura e la progettazione va avanti sugli altri spazi coinvolti anche nelle Case di Riposo. La ricognizione per coinvolgere sempre più appartamenti, anche confiscati alla criminalità organizzata, va avanti costantemente.