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Abruzzo d’onore: Draghi all’Aquila e Mattarella a Pescara

IL PRESIDENTE MATTARELLA A PESCARA

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Pescara per inaugurare l’Imago Museum. Durante la visita istituzionale sarà svelata l’epigrafe a ricordo dell’evento, poi il Capo dello Stato avrà modo di apprezzare, in un breve tour, i capolavori internazionali del Novecento ospitati nelle sale. Due le mostre permanenti che il Presidente potrà visitare: Impressioni e realtà.

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Il sogno scandinavo da Barbizon a Civita d’Antino, dedicata al gruppo di pittori legati alla Scuola di Civita d’Antino che hanno dipinto l’Abruzzo a cavallo tra Ottocento e Novecento, e Arte, immagine e realtà, che propone una prestigiosa raccolta di opere contemporanee di 73 artisti tra pittori e scultori soprattutto della seconda metà del Novecento (tra cui Ortega, Mensa, Maya della realidad spagnola; Rivers, Carroll, Forrestall tra gli autori nordamericani; Sassu, Di Stefano e Galliani della scuola figurativa italiana).

Infine, la prestigiosa mostra temporanea Warhol e Schifano, tra pop art e classicismo che propone un confronto tra i due maestri, attraverso l’esposizione di più di 400 opere tra serigrafie, fotografie, stampe, poster, tele e carboncini. Con una presenza unica e irripetibile, impreziosiscono la mostra temporanea sei sculture di Matres, datate intorno al III e IV secolo a.C., esposte per la prima volta in abbinamento a uno straordinario ciclo pittorico dedicato alla divinità Mater Matuta del grande maestro Mario Schifano.

“La mia presenza serve prima di tutto a ribadire il dovere del ricordo”. Il terremoto del 2009 “appartiene alla memoria collettiva e del mondo”. Lo dice il premier Mario Draghi all’inaugurazione del Parco della Memoria dell’Aquila, uno spazio dedicato alle vittime del sisma che lasciò, nel 2009, una ferita indelebile nel cuore della città e dell’Abruzzo.

IL PREMIER MARIO DRAGHI ALL’AQUILA

“Noi non possiamo dimenticare”, sottolinea, “non dobbiamo dimenticare”.

“Le 309 vittime sono 309 angeli”, ha detto il premier Mario Draghi, “la mia presenza qui serve a ribadire il dovere del ricordo. Il terremoto deve essere memoria collettiva dell’Italia e del mondo”. Dopo aver espresso il suo cordoglio Draghi ha continuato dicendo che “il terremoto è una ferita profonda inferta alla comunità, non possiamo e non dobbiamo dimenticare”, e che “il governo deve avere la responsabiliità dell’azione”.

La ricostruzione “procede ovunque, ma con velocità diversa tra un territorio e l’altro. Dobbiamo accelerare, per l’obbligo morale che abbiamo verso tutti i cittadini. Abbiamo deciso di destinare un’apposita linea di investimento del Pnrr” alle zone dei terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo pacchetto ha un valore di 1,78 mld e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, e iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l’approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento”.

“Le risorse servono, ma da sole non bastano. C’è bisogno di capacità progettuale e amministrativa, come dimostrano – a partire dall’Aquila – i casi di maggior successo nella ricostruzione postsisma. Abbiamo costruito per gli investimenti del Pnrr e del Fondo Complementare un modello di governance che punti sulla semplificazione delle procedure e sullo stretto coordinamento delle amministrazioni centrali e territoriali.”

“Vogliamo valorizzare l’esperienza maturata sul campo dai sindaci”, precisa,  “dagli amministratori regionali e locali, e dalle strutture tecniche e commissariali del governo. Si tratta di un lavoro di collaborazione paziente per il rilancio di questo territorio, di cui il Governo e l’Italia tutta vi sono grati”.

“La città dell’Aquila”, ha detto con forza Draghi, “ha scelto di affidare la memoria del terremoto non a un tradizionale monumento, ma a un parco. A uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte. Ma questo spazio aperto è anche simbolo di pienezza. Sarà riempito da tutte le famiglie e i bambini che giocheranno tra queste aiuole e tra queste fontane. È il simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo.”

“Destiniamo oltre un miliardo di euro per restituire vitalità alle comunità locali e in particolare per rendere le città e i borghi sicuri, sostenibili e connessi. Altri 700 milioni di euro”, ha continuato, “vanno allo sviluppo e al rilancio economico e sociale. Sosteniamo le imprese innovative, e valorizziamo le risorse ambientali e le vocazioni produttive locali, come l’agroalimentare e le imprese culturali, turistiche e creative. Realizziamo centri di ricerca e formazione, come il centro di formazione tecnica per la pubblica amministrazione che sarà realizzato nel comune dell’Aquila. Questi investimenti vogliono essere un impegno concreto per la ripartenza”.

“Nella città dell’Aquila il rifacimento degli edifici privati ha ormai superato l’80 per cento, grazie anche all’introduzione di tecniche e procedure innovative di cui possiamo essere orgogliosi. Negli altri comuni del cratere, il processo è invece più lento. I ritardi colpiscono soprattutto il processo di ricostruzione pubblica, che ancora non ha un piano completo. Parlo di scuole, ospedali, strade, uffici e chiese, quegli edifici che rendono un luogo una comunità”, ha spiegato il capo del governo, “il terremoto del 2009 ha causato una perdita stimata in oltre 200 milioni di euro all’anno. L’11% circa del valore aggiunto complessivo dell’area, a cui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell’Abruzzo”, ha concluso, “è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo”.