Carsoli. Una delle caratterizzazioni principali della nostra zona è per l’appunto l’arte della panificazione. Ma un recente articolo pubblicato da un quotidiano marsicano ha suscitato una forte e vibrata reazione in questo settore produttivo. Nel testo pubblicato lo scorso quindici aprile la notizia parla chiaramente di legname proveniente da bare che sarebbe stato bruciato presso un forno di Carsoli. Tutto sarebbe da ricondurre ad una inchiesta partita nel reatino a carico di imprese di pompe funebri. Ovviamente sul fronte produttivo dei forni di Carsoli, la smentita è categorica e totale, ed in particolare la reazione avviene da parte di chi utilizza la legna per produrre pane, ma quello buono. “La clientela, infatti in seguito a questo articolo – commenta un imprenditore del settore – ha iniziato ad avere dubbi sulla panificazione, e gli effetti ci sono purtroppo. Quello che ci caratterizza nella nostra attività ultracinquantennale è la serieta’, professionalità e massima dedizione per il lavoro, ed ora veder compromesso un valore fondante da una notizia simile è veramente deplorevole”. In molti, specialmente dalla capitale, apprezzano la panificazione del nostro comprensorio carseolano, e sicuramente una notizia del genere, seppure generalizzata lascia comunque dei dubbi e delle incertezze. “Stiamo dunque valutando – conclude l’imprenditore – le ipotesi di richiedere risarcimento dei danni, che purtroppo sono ingenti sia per la categoria, e sia nei singoli casi.” Dunque nei forni di Carsoli solo serietà, igiene, e tanta dedizione per il lavoro, il resto è tutto da smentire categoricamente.