Colleferro – “La rete antiviolenza nei comuni della città metropolitana di Roma Capitale, a Colleferro il tavolo di coordinamento dei CAV, Biolghini: “Ricostruiamo una rete di servizi sociali pubblici nel territorio e coprogettiamo interventi concreti assieme a operatori e associazioni, con un’attenzione particolare alle donne migranti”
Oggi presso l’aula consiliare del Comune di Colleferro l’iniziativa di Comune e Città metropolitana di Roma Capitale sul tema della “Rete antiviolenza nei Comuni della città metropolitana di Roma Capitale”. Un appuntamento del tavolo di coordinamento dei CAV metropolitani, creato da Città metropolitana e dai Comuni coinvolti, Asl 5, Asl 6 e Procure di Tivoli e Velletri, assieme alle associazioni che si occupano di Centri antiviolenza e politiche di genere come Alteya, Differenza Donna, Girotondo Onlus Ponte Donne, Socialmente Donna e Telefono Rosa. Dopo i saluti istituzionali di Pierluigi Sanna, Sindaco di Colleferro e Vicesindaco di Città metropolitana, sono intervenuti per la Procura di Velletri il Procuratore Giancarlo Amato e Cristina Lozzi, coordinatrice team violenza di genere; per la Procura di Tivoli Andrea Calice, Magistrato coordinatore del Pool “contrasto alla violenza i genere e ai reati contro i minori”; Eugenia Trovalusci, coordinatrice degli assistenti sociali dei consultori della Asl Roma 6 e Loredana Masi, coordinatrice consultori Asl Roma 5. Dai Cav, Carla Centioni, responsabile del centro antiviolenza Ponte Donna e Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Volontari Telefono Rosa. Le conclusioni di Tiziana Biolghini, Consigliera delegata Politiche sociali e pari opportunità di Città metropolitana.
“Abbiamo iniziato un grande lavoro condiviso tra istituzioni e associazioni per ricostruire e riprogettare la rete pubblica dei centri anti violenza sul territorio, in particolar modo per i piccoli e medi comuni dell’area metropolitana in cui è spesso più difficile trovare punti di riferimento e consultori operativi. In generale, la rete dei consultori pubblici negli anni ha perso figure professionali e risorse, così come le case famiglia e i centri di accoglienza, dalla Capitale al resto del territorio, non rispondono appieno alle necessità in aumento. Il 40% delle donne che si rivolgono ai CAV sono straniere: il processo avviato in questa direzione su impulso del Sindaco Gualtieri si lega a un più generale intervento di coprogrammazione volto a ricostruire il dialogo e l’integrazione dei migranti e degli stranieri con le amministrazioni pubbliche. Stiamo incontrando le tante associazioni che li rappresentano, nel tentativo di riconnettere il tessuto sociale e ritrovare un rapporto fiduciario negli anni disperso. Il 18 ottobre prenderà avvio un progetto di nove mesi che riguarderà l’interazione e l’integrazione culturale e sociale dei migranti sotto diversi aspetti, dalla scuola allo sport, dalla sanità alla disabilità. All’interno del progetto, anche un focus dedicato alle donne migranti per capire come mediare tra convinzioni religiose di provenienza e diritti delle donne. In tema di politiche attive, sociali e di pari opportunità, la Città metropolitana di Roma sta riprendendo in mano deleghe importanti per ritornare a svolgere il ruolo che aveva in precedenza, di coordinamento degli interventi nell’ambito del contrasto alla violenza di genere. A settembre torneremo a incontrarci con i CAV che hanno partecipato agli incontri per la stesura dell’atto di indirizzo del Sindaco Gualtieri, che porterà alla definizione di un regolamento utile alla definizione di azioni concrete per agevolare il funzionamento e l’accesso alle risorse pubbliche e potenziare il ruolo delle istituzioni nel contrasto alla violenza di genere”.
Lo rende noto: Tiziana Biolghini, Consigliera delegata politiche sociali e pari opportunità di Città metropolitana di Roma Capitale.