Colli di Monte Bove. Si rinnova la tradizione di San Berardo a Colli di Monte Bove. Nella giornata odierna sono in svolgimento gli onori ed i tradizionali festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Questa mattina Santa Messa solenne presso la Chiesa di Colli di Monte Bove, e poi nel pomeriggio a Pescina presso la Basilica di Sant Maria delle Grazie
San Berardo nacque a Colli di Montebove nel 1079 dal conte Berardo e dalla di lui moglie Teodosia. Affidato in tenera età ai canonici della cattedrale dei Marsi, completò i suoi studi presso l’abbazia di Montecassino e successivamente fu chiamato da papa Pasquale II come suo stretto collaboratore. Il Pontefice, autore della Bolla che riorganizzò e ridefinì i confini territoriali della nostra Diocesi esattamente 900 anni fa, lo creò Cardinale e successivamente, nel 1109 lo elesse Vescovo di queste terre. L’opera di San Berardo fu molto meritoria poiché si adoperò per la moralizzazione dei costumi, soprattutto del clero locale, combatté la simonia e il concubinato e fu caritatevolmente sollecito nei confronti dei poveri. Fu il primo grande vescovo di questa Diocesi che governò con autorità e zelo pastorale fino alla morte, avvenuta il 3 novembre del 1130. Venne sepolto nella cattedrale di santa Sabina, presso l’antica Marruvium – attualmente San Benedetto – e nel 1361, col trasferimento della sede episcopale a Pescina, le sue reliquie vennero traslate nella nuova cattedrale di Santa Maria delle Grazie. Una prima ricognizione del corpo del santo venne fatta nel XIV secolo e successivamente se ne ebbero altre nei secoli XVIII e XIX, fino alla penultima del 1961 sotto l’episcopato di Mons. Domenico Valerii e il canonicato di mons. Antonio Ruscitti, allora parroco di Pescina. L’attuale ricognizione ha visto all’opera una commissione episcopale, presieduta dall’Ordinario Mons. Pietro Santoro, e formata da oltre trentacinque persone: tra cui l’attuale parroco di Santa Maria delle Grazie il canonico mons. Giovanni Venti, il cancelliere e responsabile delle reliquie della Diocesi Don Ennio Grossi, i medici Agostino Cerasani, Nicola Gallotti e Mario Properzi. Il corpo di San Berardo, dopo la ricognizione, è stato rivestito di nuovi abiti pontificali eseguiti dalla celebre sartoria ecclesiastica “Lavs”: la veste corale, le calze e lo zucchetto sono di colore rosso porpora ad indicare la sua dignità cardinalizia, il camice è di lino bianco e sopra di esso il Santo indossa la stola, la tonacella di colore rosso e la casula bianca di foggia medievale. Il capo è cinto dalla mitria. L’anello episcopale e il pastorale sono stati donati dal Vescovo Santoro.