CORVARO DI BORGOROSE – E’ stata raccontata a Corvaro la travolgente passione per le antichità egizie che ha colpito l’Europa tutta a partire dalle conquiste napoleoniche per culminare con l’entusiasmo scatenato con la scoperta della tomba di Tutankhamon e dei suoi tesori. L’interessante e coinvolgente narrazione dei fatti è stata presentata da Mattia Mancini, egittologo, ha stimolato riflessioni su questa cultura antica, faro di civiltà i cui echi hanno raggiunto sin dall’antichità i più lontani angoli del mondo. Lo ha reso noto il Museo Archeologico stesso.
Mattia Mancini è un egittologo di Avezzano. Dopo aver lavorato come archeologo nella Marsica e all’Aquila, ha conseguito un dottorato in Storia con un progetto in Egittologia presso l’Università di Pisa e attualmente è assegnista di ricerca sempre nello stesso ateneo, occupandosi soprattutto di archivi ottocenteschi e storia della formazione delle collezioni egizie. È membro di diverse missioni archeologiche in Egitto, come a Heliopolis (Cairo), Zawyet Sultan (Medio Egitto) e Luxor. Inoltre, si occupa da anni di divulgazione culturale tramite il suo blog di Egittologia, Djed Medu, e collaborando con National Geographic Italia.
Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare il suono delle trombe del corredo del faraone, che Mattia Mancini ci ha riproposto grazie alla registrazione di una trasmissione radiofonica della BBC del 16 aprile 1939. Un timbro analogo a quello che si sarebbe potuto ascoltare circa 3000 anni fa. Molto emozionante.