PAGANICO SABINO – Performance stupenda l’altro giorno a Paganico Sabino presso la suggestiva cornice della Chiesa dell’Annunziata. Il Coro che non c’è diretto dal maestro Dodo Versino ha incantato il pubblico presente ad un evento straordinario. In questo luogo intriso di cultura, storia e leggenda le note della musica rigorosamente in voce d’uomo ha emozionato tutti. In particolare i rientri vocali, ed un metodo sorprendente curato dalle voci di giovani di ogni giorno… ha trasmesso e trasmette pura emozione. In chiave rivisitata bellissimo il brano dedicato a Fabrizio De Andrè, ma così come molti altri. Per il gruppo si è trattato del penultimo concerto della stagione, ultimo appuntamento al Pantheon di Roma con “la cantata in piazza”, dove si prevede un nuovo sold out.
Il concerto è unico nel suo genere per una espressione musicale caratterizzata dal risuonare di emozioni che ogni protagonista insieme a tutto il gruppo trasmette al pubblico. Unici, informali, semplici fanno tornare indietro in un tempo in cui la pura musica dell’anima esprimeva in purezza capacità, creatività e note vocali. Al battito di mani, ad un coinvolgimento da vivere.
Il concerto si è svolto in relazione ad un programma triennale organizzato con il Pnnr dai comuni di Castel di Tora, Collalto Sabino e Paganico Sabino che venne presentato proprio a Collalto nell’agosto 2022.
IL GRUPPO:
Non esiste perché non ha una sede precisa, non ha né un giorno fisso di prova, né una divisa. Non ha neanche una data esatta di fondazione, se ne parla da anni ma nessuno sa quando sia effettivamente partito il progetto. Alcuni dicono che sia nato al Festival di Primavera di Montecatini, altri che sia nato l’estate del 2019, altri ancora fanno notare che da anni esiste un video su YouTube chiamato La Stirpe dei Dodo fortemente collegato a questo gruppo.
Il coro che non c’è è dunque un’idea abbastanza vaga: attualmente si tratta di un gruppo corale formato da alcuni elementi facinorosi provenienti dai cori dei licei Albertelli, De Sanctis, Keplero, Visconti e altri licei ed università sparse per Roma. Negli anni, sotto la guida di Dodo Versino, è nata spontaneamente una piccola rete corale, che proveremo a riassumere per punti:
- Prove interliceali – I coristi non solo fanno le prove nel proprio liceo, ma spesso attraversano tutta Roma per imbucarsi alle prove degli altri.
- Pronto soccorso corale – In caso di necessità i coristi del coro di un liceo vanno a rinforzare l’organico dell’altro, trasformando così un coro di dieci elementi in uno di cento.
- Arrangiamento collettivo – I più fomentati prendono parte a intere giornate di arrangiamento per la produzione di armonizzazioni originali da cantare in coro (è l’esempio del medley Queencubo).
- Socializzazione e nuove amicizie – I coristi si mescolano tra loro e finiscono spesso a prendere il gelato o semplicemente ad uscire insieme.
Nato dall’unione di alcuni cori liceali romani diretti da Ludovico “Dodo” Versino, il coro che non c’è si fa conoscere con il video Queencubo, un medley a cappella dei Queen che raggiunge in pochi mesi quasi mezzo milione di spettatori tra YouTube e RepubblicaTV e porta i ragazzi a esibirsi nella trasmissione Tu Sí Que Vales, sul palco dell’Auditorium Parco della Musica e perfino al Quirinale.
Recentemente un altro video del coro è diventato virale in Italia e negli Stati Uniti: si tratta della versione corale virtuale del brano Helplessly Hoping di Crosby Stills e Nash, girato durante il periodo di quarantena, che raggiunge in breve tempo le 445.000 views su YouTube grazie anche alla menzione da parte di David Crosby stesso. Il video è stato poi ricondiviso da diverse testate giornalistiche italiane e internazionali (La Repubblica, New York Times, ABC news) ed è apparso anche nella trasmissione Musica Che Unisce, di Vincenzo Mollica, andata in onda su RAIUNO il 31 marzo scorso.
A Maggio, ormai diventati un vero Virtual Choir, i ragazzi cantano Buonanotte Fiorellino di De Gregori in un video dove ricreano l’atmosfera di una dolce ninna nanna collettiva e che ha raggiunto oltre le 20.000 views. Il brano allevia la pesantezza della quarantena che volge al termine e porta uno sguardo di speranza verso il futuro.