PERETO – Un raid “creativo” di graffiti urbani ha interessato il centro storico di Pereto. Come in città, serrande di locali al piano strada, muri perimetrali, pensiline di attesa degli autobus, e molti altri punti sono stati attenzionati nottetempo per questa forma di street art un pò anomala in un tranquillo borgo incontaminato dove dalla terrazza Palatucci si gode un panorama mozzafiato sulla Piana del Cavaliere e che annovera tradizione, storia cultura e monumenti storici di grande interesse.
La street art infatti è nata come espressione fuori dall’ordinario, al di là dell’imperativo categorico dell’arte rinchiusa nelle gallerie e nelle grandi esposizioni, ma quanto accaduto è arte o vandalismo?
Nelle città metropolitane, è ormai prassi consueta osservare il fenomeno che ha anche un suo aspetto creativo, questo è indubbio, ma che nel caso di Pereto è stato visto come un atto sicuramente non gradito.
Una sfida urbana, compiuta forse senza rendersi conto. Il cd. “graffitismo nasce in strada e si è evoluto da semplici tag sui muri ad enormi realizzazioni che per lo più interessano i treni. Tale fenomeno è stato però definito un vero e proprio deturpamento di cose altrui, punito dall’art. 639 e 635 del codice penale.
In Italia, il graffitismo vandalico interessa monumenti, aree protette, quartieri e gli effetti non sempre sono graditi o opportuni. Nel caso di un piccolo borgo sembra più una sorta di degrado urbano con incredulità di molti cittadini.
Questi atti nascono come sfida alla legalità ed espressione del disagio metropolitano. Si tratta di un mezzo comunicativo efficace, e in quanto tale spesso viene utilizzato male: basti pensare agli insulti o alle frasi di augurio sui muri. Il contenimento di questo fenomeno risulta essere molto complesso e non manca l’intervento della giustizia. Occorre però capire se si tratti di writers minorenni, perchè in questo caso ai sensi dell’art. 97 sempre del codice penale, il ragazzo non è imputabile.
Sono in corso indagini, per capire chi e perchè abbia attuato questa forma di provocazione urbana.