PERETO – E’ un viaggio a dir poco affascinante quello che si compie nell’apprezzare forme d’arte nella suggestiva cornice del Palazzo Maccafani a Pereto. Pieno centro storico, una atmosfera surreale, silenziosa dove il castello di Pereto comodamente raggiungibile e dotato di ampio parcheggio si impone in tutta la sua magnificenza. Nella storica piazza Maccafani dunque in questo palazzo antico, ristrutturato ma tenendo ben presente lo stato conservativo d’epoca è apprezzabile in questi giorni la mostra dell’artista Daniela Larielli.
Molti i visitatori che sono intervenuti nonostante il maltempo che però nel pomeriggio di ieri ha concesso una tregua in termini di precipitazioni. Le opere della Larielli sono del tutto particolari: Creazioni artistiche uniche nel loro genere con le teche, la prima realizzata in sale, (Ciò che resta) l’altra in foglia oro (Tesoro mio). Poi una realizzazione dal titolo “Il corpo che abito” : in una tela esposta fronte retro la paziente riproduzione dei corsi di fiumi, tutti a filo rosso. Un’opera a dir poco stupenda per la visione ma soprattutto colpisce la particolarità dell’espressione artistica della Daniela Larielli che viaggia e spazia in dimensioni superiori.
Costa celeste è poi un’opera parimenti suggestiva esposta nell’area più profonda del palazzo ed anche questa è bellissima: una coperta abruzzese di tessuto pesante tinta in nero e sulla quale sono state realizzate come delle stelle in filato. Il tema è “costa celeste”. Una sorta di volta in cui nell’oscurità si impone una scia di luci.
Durante il pomeriggio di bellissima e suggestiva anche la performance in piazza di Ai Kishimoto, una carismatica ragazza giapponese che si è cimentata in un rituale di scrittura con alto significato simbolico. La presentazione dell’evento è stata curata da Val Monteleone, molte le persone a circolo che hanno assistito alla performance unica nel suo genere. Ma di questo vi parleremo con un articolo a parte.