POLI – Conciliare il cambiamento e la tradizione, il nuovo e l’antico. Essere ospitali, ma senza smancerie; solidali, ma senza vanità; rispettosi dell’ambiente, ma con discrezione; manifestare un sentimento di reciproco aiuto e di partecipazione alle vicende dei Comuni vicini e sancirlo nero su bianco.
Forse, il segreto della straordinarietà della festa di Sant’Eustachio, nell’edizione che si aperta il 20 settembre, giorno canonico del Santo, sta proprio nel recupero della semplicità.
Una quattro giorni di manifestazioni, che sarà inaugurata il 20 settembre appunto con l’apertura dei festeggiamenti da parte del Sindaco Federico Mariani dal Salone degli Affreschi di Palazzo Conti. Un evento che proseguirà con la proiezione del filmato “L’Istituzione della Fiera di Sant’Eustachio”, a cura dell’Associazione Le Donne del Vicolo, e il concerto della Banda musicale “Pro loco Poli”, Direttore Ivano Giubilei. L’Istituzione della Fiera fu istituita in seguito alla concessione che la Camera Apostolica (con diploma del 20 maggio 1633, spedito dal Cardinale Ippolito Aldobrandini) fece alla Comunità di Poli ,dell’ “annua solenne fiera detta di Sant’Eustachio”, da celebrarsi il 20 settembre, cominciando quattro giorni innanzi e terminando quattro giorni dopo”.
Proseguirà venerdì 22 con la presentazione della ciambellina al vino di Poli a marchio “Denominazione Comunale di Origine” (DE.C.O.) e sabato 23 con il consueto itinerario di pellegrinaggio al Santuario della Mentorella, il più antico Santuario Mariano d’Italia e tra i più antichi d’Europa. Pellegrinaggio come occasione d’incontro, durante il quale sarà rinnovato il “Patto di Fraternità” tra i Comuni del territorio che guardano il Santuario Madre delle Grazie.
L’evento è promosso e realizzato dal Comune di Poli. Il “Patto” è un documento custodito nell’archivio del Santuario. E’ stato elaborato nel 2014 con la “volontà di partecipare alle vicende degli altri comuni con spirito di solidarietà, in regime di uguaglianza, rispettosi delle libertà di ciascuno”.
All’insegna della condivisione, anche la cena sociale in serata in Piazza Conti, offerta dal Comune. A seguire, il filmato ““Che t’ha lassatu mammota pe’ dote”, sempre a cura dell’Associazione Le Donne del Vicolo, che tratta dell’assegnazione della dote alle giovani donne, in età da marito, a Poli nei primi 30 anni del 1600. Il lungometraggio è stato realizzato con il supporto della comunità polese e con la partecipazione straordinaria dell’asinello “Lucignolo”
Il ventiquattro, nella mattinata di domenica, presentazione della Solenne Fiera di Sant’Eustachio cui seguirà la rappresentazione storica “La conversione di Placido”, a seguire il corteo in costume lungo le vie del borgo antico.
Nel pomeriggio la proverbiale “Festa dell’Ospitalità” durante la quale i polesi, disseminati fra i vicoli suggestivi del borgo medievale, offriranno gratuitamente ai visitatori piatti della cucina tipica contadina. Visitatori (circa quattro mila, nell’ultima edizione pre-Covid), che saranno accolti dai polesi nei costumi tradizionali e allietati dal gruppo folcloristico Lemarié.
Tutto questo, ha dichiarato il Sindaco Federico Mariani, rende la Festa di Sant’Eustachio “il simbolo di questa nostra comunità coesa, che lavora, che s’impegna”. A questo proposito, ha aggiunto Mariani, “desidero ringraziare la Regione Lazio e, in particolare, l’Associazione “Le Donne del vicolo” che, in più di trent’anni di attività, ha permesso di riscoprire, salvaguardare e diffondere le nostre tradizioni più antiche, i valori originari della nostra gente, il patrimonio prezioso di libri, documenti, testimonianze orali, di saperi e di sapori. Ma un caloroso ringraziamento va anche alla banda musicale, a tutte le associazioni e a tutte quelle persone che si sono dedicate con profonda dedizione e passione a realizzare un’edizione di Sant’Eustachio davvero memorabile”.