ROMA – “Su direttiva del ministro siamo stati incaricati di fare una verifica sui beni destinabili all’accoglienza dei cittadini ucraini. Una ricognizione che ad oggi, tra beni assegnati e non ancora pienamente utilizzati, ci porta ad immaginare una immediata copertura di circa 100 posti letto da recuperare per le persone che scappano dalla guerra”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, parlando in occasione della prima giornata del Forum cittadino sulle politiche in materia di beni confiscati alla criminalità organizzata.
“Su Roma abbiamo assegnati 255 beni sull’area metropolitana agli enti di governo ma ci sono 1.088 beni in gestione diretta dell’Agenzia – ha ricordato Piantedosi – Sulla destinazione ci sono state valutazioni critiche sul fatto che esiste un delta importante tra ciò che si recupera e ciò che si riesce a destinare. Spesso però questi beni, per come vengono acquisiti, non rendono immaginabile una destinazione e sono occupati dai prevenuti. Dall’1 gennaio abbiamo liberato 5 immobili tra Roma e provincia“.
L’avvio del Forum “è una pagina nuova ma Roma non parte oggi. Farò in modo che la strada intrapresa per la piena convergenza delle istituzioni verso l’affermazione sempre maggiore della legalità sia portata avanti anche attraverso l’importante compito assegnato a questo Forum e all’assemblea plenaria che oggi parte”.
GUALTIERI: “ROMA SIA LA CAPITALE DELLA LEGALITÀ”
Il Forum di Roma Capitale sui beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata ha mosso il suo primo passo, a tre mesi dall’approvazione della delibera che lo ha istituito, con l’assemblea di tutti le associazioni che ne fanno parte. Al battesimo di questo importante organismo, che contribuirà al reimpiego delle proprietà immobiliari e attività economiche sottratte alle mafie, hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Bruno Corda, la presidente della terza sezione del Tribunale penale di Roma, Maria Antonietta Ciriaco, il consigliere per la legalità dell’amministrazione capitolina, Francesco Greco, il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, e gli assessori al Patrimonio e al Decentramento di Roma Capitale, Tobia Zevi e Andrea Catarci.
“Oggi è una bella giornata per la legalità e la democrazia, con la partenza del primo forum sui beni confiscati – ha detto Gualtieri – in questo luogo di alto valore simbolico e istituzionale. Con il presidente dell’Agenzia nazionale vogliamo rafforzare la collaborazione e l’impegno comune, anche partendo dalla risposta all’appello della ministro Lamorgese sull’utilizzo degli immobili sequestrati alle mafie per l’accoglienza e il sostegno ai profughi e ai rifugiati dalla terribile guerra in Ucraina. Oggi vinciamo tutti: vince Roma, vincono i suoi cittadini e le associazioni che per anni hanno chiesto l’apertura del Forum che ora è diventato realtà”.
A popolare la platea degli uditori c’era anche Franco La Torre, figlio del politico e sindacalista Pio, ideatore della legge che istituì il reato di associazione mafiosa e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita, ucciso nell’aprile del 1982 da Cosa Nostra. Lo strumento del Forum “è importantissimo perché consente di cambiare il metodo e allargare alla società civile e alle reti sociali la platea dei soggetti coinvolti nel percorso di utilizzo dei beni confiscati – ha spiegato Gualtieri – La natura partecipata di questo processo è essenziale per rispettare lo spirito della legge voluta da Pio La Torre. Perché il concetto di restituzione alla collettività dei beni accumulati dalle mafie richiede una partecipazione attiva della società civile e delle reti civiche“.
L’amministrazione Gualtieri intende “imprimere un’accelerazione al percorso di riutilizzo di questi beni, partendo dalla progettualità concreta e sostenibile legata ai bisogni del contesto rispetto a dove i beni sono ubicati. A Roma – ha proseguito il sindaco – ci sono 88 immobili confiscati: 76 già assegnati e utilizzati e 12 ancora non utilizzati. A inizio dicembre la lista si è allungata, l’Agenzia ha assegnato al Lazio 139 nuovi immobili, di cui 36 a Roma. Quasi tutti sono stati oggetto di una manifestazione di interesse da parte dei Municipi e dei Dipartimenti che vorrebbero utilizzarli per progetti di natura sociale, come il Dopo di Noi o rifugi per le donne vittime di violenza o soluzioni abitative temporanee. Tra le proposte c’è anche l’apertura di un centro diurno per l’Alzhaimer, un altro per l’assistenza ai minori e uno spazio per la distribuzione di pacchi alimentari. Tutti beni che, una volta acquisiti dal patrimonio capitolino, saranno pubblicati on line e georeferenziati sul sito di Roma Capitale e la pagina del Forum”.
Proprio la scorsa settimana il Comune ha “manifestato un interesse per ulteriori due beni confiscati a San Lorenzo, da destinare al Municipio II per realizzare un emporio solidale e uno spazio di aggregazione sociale per i giovani. Bisogna fare quadrato, rilanciare un’azione comune contro l’aggressione delle mafie che crescono durante i momenti di fragilità e quindi dobbiamo imporre il tema delle mafie nel dibattito pubblico, lavorare insieme e produrre fatti. Il Forum – ha continuato Gualtieri – lo concepisco come un soggetto attivo nel quadro di un’azione ampia e organica che questa amministrazione vuole portare al contrasto alle mafie, anche valutando l’istituzione di eventuali organismi ad hoc, combattendo la tendenza alla banalizzazione dell’antimafia e lavorando per colpire gli interessi criminali, riconquistare territori, fare vincere l’economia sana, mobilitare le persone e rispondere alla loro richiesta di protezione e sicurezza”.
In particolare, in questa fase di crisi economica, secondo Gualtieri “sarà fondamentale stare accanto alle persone e alle imprese in crisi, chiudendo ogni spazio di azione al cosiddetto welfare mafioso, alla cannibalizzazione da parte delle mafie dell’economia sana, come ad esempio la ristorazione, la ricezione alberghiera e l’offerta turistica. Per questo è importante esserci, perché dove non arriva lo Stato arriva la criminalità. Sarà inoltre necessario proteggere le risorse del Pnrr dalle mafie, perché sta partendo una fase di enormi investimenti e a Roma le mafie non saranno alla finestra. Infine, non abbassiamo la guardia sugli affari dei clan, i soldi sporchi e il riciclaggio. Questo Forum – ha concluso il sindaco – dovrà coinvolgere attivamente le forze più vive della società civile e vedere nella collaborazione stretta delle istituzioni un motore importante per fare di Roma una citta della legalità e dell’uso virtuoso dei beni comuni“. (www.dire.it)