ROMA – Dopo una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, gli agenti hanno eseguito 16 misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, nei confronti di altrettante persone, gravemente indiziate dei delitti di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Dalle prime ore di questa mattina, gli investigatori del commissariato Flaminio Nuovo, con l’apporto dei colleghi del Distretto di PS Ponte Milvio e l’ausilio degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, di unità cinofila e con l’impiego di un elicottero della Polizia di Stato, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Roma nei confronti di 16 persone; nello specifico, 6 degli indagati sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 6 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Essi sono, a vario titolo, gravemente indiziati dei delitti di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina, attività che si svolgeva prevalentemente nella zona nord della capitale; tra gli acquirenti c’erano molti giovani, alcuni dei quali minorenni.
L’indagine è iniziata nel maggio 2020 da una serie di accertamenti che hanno portato ad ipotizzare la presenza di una “piazza di spaccio” all’ingresso dell’androne di uno stabile di proprietà dell’Ater, sito nel quartiere popolare di Labaro/Prima Porta, dove alcuni cittadini italiani venivano raggiunti a piedi dai clienti i quali, dopo aver preso contatti diretti con uno degli indagati odierni, ricevevano, a fronte della somma di denaro, una determinata quantità di hashish, marijuana o cocaina
I clienti, nella maggior parte dei casi, venivano accompagnati dagli stessi soggetti all’interno dell’androne dello stabile, dove di fatto avveniva lo scambio denaro/stupefacente, lontano da occhi indiscreti.
Il gruppo era in grado di soddisfare la richiesta di sostanza stupefacente da parte dei numerosi acquirenti sia di pomeriggio che di sera, e proprio per garantire questa continuità, erano stati organizzati 2 distinti “turni di lavoro”.
Gli indagati, posizionandosi in punti strategici nei pressi della piazza di spaccio, riuscivano a scorgere così l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine e recuperare velocemente la sostanza stupefacente occultata, per poi trovare riparo all’interno dello stabile di proprietà dell’Ater, dove alcuni di essi risiedono.
Le indagini hanno consentito di individuare, tra gli indagati, 3 gruppi distinti che operavano separatamente tra di loro, di cui 2 principalmente dediti al commercio di sostanze stupefacenti di tipo “leggero” ed operanti rispettivamente in via Adro ed in piazza Stia, mentre il terzo si occupava delle droghe pesanti e, come base logistica, utilizzava uno stabile in via Mezzanino.
L’indagine è stata condotta avvalendosi di attività tecniche, unite ad un’intensa attività di pedinamento e osservazione a distanza, anche con l’ausilio di foto-video riprese.
Nel corso delle indagini 10 persone sono state arrestate in flagranza di reato e 20 sono state segnalate amministrativamente alla Prefettura per uso di sostanza stupefacente; complessivamente sono stati sequestrati circa 3 kg di stupefacente tra hashish, marijuana e cocaina.
Ad ogni modo, gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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Santa Subito e altri 60
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