A Roma una scuola divide gli alunni per ceto
Nella presentazione dell'Istituto comprensivo 'Via Trionfale' di Roma i vari plessi sono distinti in base alle fasce socio-culturali
ROMA – Un plesso che accoglie “alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto“, un plesso in un “quartiere popolare” che vanta “il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana” e non da ultimo il plesso degli alunni “dell’alta borghesia” che frequentano la scuola assieme “ai figli dei dipendenti” delle loro famiglie. È quanto si legge nella presentazione online dell’Istituto comprensivo ‘Via Trionfale’, a Roma, che nella propria descrizione divide i plessi a seconda delle collocazioni sociali degli alunni.
AZZOLINA: “SCELTA CHE NON CONDIVIDO”
“La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l’istituto romano possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido”, ha scritto su Facebook il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
DE CRISTOFARO: “SCONCERTANTE CHE ACCADANO COSE DI QUESTO TIPO NEL 2020”
“Sono davvero sconcertato che nel 2020 una scuola pubblica possa presentarsi sul proprio sito internet distinguendo i propri plessi in base al rango socio-economico dei propri alunni andando contro ogni valore espresso dalla nostra Costituzione. Sto già intervenendo per richiederne l’immediata rimozione dal sito web”. Lo afferma il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro sulla vicenda della presentazione web dell’Istituto Comprensivo di Via Trionfale a Roma, che suddivide i plessi in base al ceto sociale dei suoi studenti.
ANP: “NO CLASSI DI ‘SERIE A’ E DI ‘SERIE B’”
Quello dell’Istituto Comprensivo ‘Via Trionfale’ di Roma “è un messaggio secondo cui esisterebbero classi di serie a e classi di serie b. Si mette in risalto il concetto che da una parte si fa una vera formazione e dall’altra una meno intensa e questo lo ritengo profondamente sbagliato. La scuola deve essere inclusiva e l’inclusione funziona meglio quando le classi sono disomogenee”. Lo ha detto all’agenzia Dire, il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio, Mario Rusconi, a proposito dell’istituto che nella propria descrizione divide i plessi a seconda delle collocazioni sociali degli alunni.
(www.dire.it)