Tagliacozzo – Un messaggio di pace, in occasione della santa Pasqua di Risurrezione, è stato lanciato da un gruppo di signore che hanno lavorato con la lana e con i ferri per vestire dei colori dell’arcobaleno “l’Alberone” all’ingresso del viale della Città.
Già in autunno le “agguerrite” ricamatrici avevano composto altre simili istallazioni negli alberi del parco della Rimembranza. Ora sono tornate alla carica Gaetana Acierno, Maria Taborra, Gabriella De Filippis, Azzurra De Sanctis, Mary Crapanzano, Rosella Casale, Giovanna Granati, Annamaria Camonita, Cinzia Franzé, Mina Cardilli, Maria Romina Pozzi, Franca Iannaccone, Piacentina Mattioli, Alessandra Mastroddi e Anna Di Felice, che questa volta hanno coinvolto anche gli Associati del Centro Anziani locale, rendendoli partecipi di questa bella iniziativa di street-art.
Sette colori per comunicare a tutti una sola parola: Pace. Una pace che oggi viene, con forza, pregata, richiesta, sperata nelle famiglie, nelle comunità locali, nel paese, in Europa, nel Mondo!
La storia della bandiera della Pace risale al 1897 quando la contessa Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà disegnò la prima bandiera della pace. Ella credeva profondamente nella pace e nell’apporto delle donne alla vita politica, divenne Presidente dell’International Arbritation and Peace Association, fondata a Londra nel 1880. Sul drappo della contessa vi era anche ricamata anche una frase: “Pro concordia labor”, “Lavoro per la concordia, la pace”.
Ancora una volta, ancora oggi sono le donne, anche a Tagliacozzo, a prendere l’iniziativa di sensibilizzare gli animi alla concordia, all’accettazione del prossimo, alla non violenza.
In questi giorni di cerimonie religiose, processioni e frequentazione turistica della città marsicana, “l’Alberone”, sul quale sono state apposte anche bianche colombe, sarà quindi protagonista del messaggio cristiano più profondo: quello della rinascita dell’umanità ad una nuova primavera di pace, serenità, uguaglianza sociale e benessere.